CUNEO - L'appello di un detenuto del carcere di Torino: "Cani rinchiusi in celle sudicie, siamo carne da macello"

La lettera è stata inviata al tesoriere dei Radicali Filippo Blengino, che aveva visitato il penitenziario nei mesi scorsi

Redazione 16/09/2024 14:50

Un detenuto del carcere “Lo Russo e Cutugno” di Torino ha inviato al tesoriere di Radicali Italiani Filippo Blengino una lettera in cui denuncia le drammatiche condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti. A rendere nota la lettera è stato lo stesso Blengino.
 
Caro Filippo, dopo la tua visita la situazione purtroppo non è cambiata. Senza l’indulto ci condanneranno a crepare come cani rinchiusi in queste celle sudicie, dove la sicurezza non esiste, celle bollenti prive di ogni regola sanitaria, invase da cimici e scarafaggi, dove i diritti degli esseri umani vengono continuamente violati. Mi chiamo P.M. e sono detenuto presso il carcere di Torino ‘Lo Russo e Cotugno’, blocco C. Qui si muore, perché questa non è più una vita dignitosa e, per sfuggire a questa tortura, qualcuno di noi decide di farla finita. Entrati in questo girone dell’inferno, si perde ogni tipo di diritto e non esiste riabilitazione o rieducazione per correggere i comportamenti sbagliati; qui siamo carne da macello, privati della libertà e della dignità. La nostra punizione non può essere crudele, disumana e degradante. Chiediamo di essere salvati da uno Stato che ha deciso che la nostra punizione si traduca nella pena di morte celata!
Un malato psichiatrico non è considerato una persona fragile, non gli viene riconosciuto il diritto alla salute. Siamo disperati, aiutateci!”.
 
Commenta Blengino: “La situazione è drammatica, ci rivolgiamo - come suggerito dal detenuto - al Presidente Mattarella. Questa situazione non è più tollerabile. Servono misure immediate e concrete, non è possibile perdere altro tempo. A settembre abbiamo già raggiunto il numero di morti registrato nel 2023. Un dato devastante, una tragedia silenziosa che si consuma ogni giorno nelle carceri italiane. Non possiamo più attendere le fantomatiche riforme del Governo: è necessario approvare immediatamente il DL Giachetti e riflettere seriamente su indulto e amnistia".
 
 

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