L’Assemblea dei sindaci, convocata dal presidente della Provincia Federico Borgna in videoconferenza nei giorni scorsi, ha espresso all’unanimità parere positivo sullo schema di bilancio di previsione 2021-2023, dando così la possibilità al Consiglio provinciale che si è riunito subito dopo di approvare definitivamente il documento contabile. Gli amministratori comunali, che hanno anche approvato le modifiche all’articolo 27 dello statuto provinciale, erano ampiamente rappresentativi di tutto il territorio provinciale con 177 Comuni presenti (direttamente o tramite delega) su un totale di 247, pari ad una percentuale dell’88% della popolazione totale.
Come si ricorderà l’Assemblea era prevista in primavera, esattamente il 9 marzo scorso, ma l’emergenza sanitaria ha impedito lo svolgimento in presenza. A distanza di mesi l’Assemblea ha potuto riunirsi su piattaforma online, permettendo in tal modo anche il dibattito tra i singoli amministratori. Lo schema di bilancio, che quadra su un totale di 152.158.345 euro, è stato illustrato dal consigliere provinciale delegato Giorgio Lerda. Il consigliere ha sottolineato, in estrema sintesi, la sostanziale tenuta delle entrate finanziarie della Provincia rappresentate in gran parte dagli incassi derivanti da Ipt, Tefa e Rc auto compensati dai fondi statali per il Covid, auspicando un quadro simile anche per il prossimo anno. Mentre per i danni dell’alluvione 2020 i fondi non sono ancora arrivati, dovrebbero entrare nelle casse della Provincia circa 3 milioni di euro dai diritti per le grandi derivazioni idriche la cui legge è stata di recente approvata dalla Regione Piemonte.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i sindaci di Limone Piemonte ribadendo l’attesa dei fondi statali per la ricostruzione post alluvione, di Fossano per alcune richieste di precisazioni sul bilancio e sulla situazione debitoria della Provincia, di Centallo per problemi di viabilità trasferita all’Anas, di Cortemilia sui canoni idrici, di Castelmagno per la strada montana verso il colle Fauniera. Sinteticamente Lerda ha ricordato che i canoni idrici arrivano quest’anno per la prima volta e le risorse sono state definite dopo l’assestamento di bilancio regionale. Serviranno ai Comuni montani anche per la sistemazione delle cosiddette “strade bianche” come il Fauniera. Per quanto riguarda il debito contratto dalla Provincia negli anni per prestiti esso ammonta a 135 milioni di euro e nel 2021 la Provincia dovrà restituire, tra quota capitale e oneri finanziari, circa 9,3 milioni di euro. Si tratta di mutui contratti soprattutto per danni alluvionali, ma non per asfalti per i quali negli ultimi due anni sono stati investiti oltre 2 milioni di euro per ciascuno dei quattro reparti Viabilità. Nel 2023 è previsto un mutuo di circa 9 milioni di euro per l’edilizia scolastica, come ha precisato il presidente Borgna, come garanzia per due bandi a cui la Provincia partecipa, così come ai fondi provenienti dal Recovery Fund, ma di cui al momento non c’è certezza di finanziamento. Infine, sui trasferimenti delle strade provinciali ad Anas non ci sono ancora stati i passaggi di consegne, nonostante che da anni siano definiti i tratti interessati. I costi di manutenzione restano quindi, per il momento, ancora a carico della Provincia.
Al termine dei lavori si è riunito il Consiglio provinciale che ha anche approvato all’unanimità il Piano provinciale di dimensionamento scolastico e quello dell’offerta formativa 2021-2022, precisando che, per la particolare situazione sanitaria, tutte le nuove decisioni in merito a nuove articolazioni saranno esaminate l’anno prossimo. Approvata anche la modifica al regolamento di funzionamento del Consiglio provinciale (articolo 20) che prevede il voto prevalente del presidente in caso di parità. Ratificato anche il debito fuori bilancio per le spese di sistemazione dei danni minori dell’alluvione 2020 (zone Saluzzese, Roero e parte dell’Albese) per un totale di 169.808 euro, spese che non saranno riconosciute perché non inserite come le altre nella zona oggetto di calamità naturale.