A due settimane dalla presentazione nella sede di Confindustria Cuneo del tavolo di consultazione regionale “Il cibo è salute” che ha visto la presenza degli assessori regionali alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e all’Agricoltura, Marco Protopapa, Confindustria Cuneo torna sulla questione del paventato aumento dei costi dei controlli sanitari a carico delle imprese. “In occasione dell’incontro tra gli assessori regionali e le nostre imprese - commenta Franco Biraghi, presidente della Sezione Alimentare di Confindustria Cuneo e della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte - abbiamo denunciato una situazione che rischia di mettere in ginocchio la filiera. Attualmente le imprese agroalimentari pagano al sistema sanitario della Regione Piemonte per i controlli circa 4,7 milioni all’anno. Secondo le prime stime regionali, il costo che graverebbe sulle imprese lieviterebbe a 100 milioni. Per fare un esempio concreto: chi oggi paga mille, dal 2020, anno entro il quale la nuova normativa andrebbe recepita dalla Regione, dovrebbe versarne più di ventimila”.
“Un passo importante per salvaguardare le nostre imprese – continua Franco Biraghi - è già stato compiuto dalla Regione, dopo che il Governo, qualche giorno fa, ha avuto la delega dal Parlamento a legiferare sul tema. L’assessore alla Sanità Icardi è stato il primo a richiamare l'attenzione sui gravissimi effetti che il provvedimento provocherebbe sulle aziende della filiera agroalimentare, così che le Regioni del Nord si sono impegnate in ogni sede a intervenire per scongiurare tale eventualità. Sul piano operativo, l’assessore regionale Icardi sta agendo a livello nazionale in qualità di coordinatore della Commissione Salute, e, sul piano regionale, sta portando l'argomento al tavolo "Il cibo è salute" in modo che si possa elaborare una proposta condivisa con tutti gli operatori del settore. Icardi ha riferito che il suo obiettivo è di arrivare alla formulazione di costi standard, senza ribaltare sulle aziende le inefficienze del sistema”.
“Desidero ringraziare l’assessore Icardi per il suo tempestivo intervento – conclude Biraghi - e per averci garantito che tutte le rappresentanze interessate della filiera saranno convocate per discutere della questione. Manteniamo alta l’attenzione su questo tema di fondamentale importanza per la nostra Provincia che, da sola, rappresenta il 55% dell’intero agroalimentare del Piemonte”.