Riceviamo e pubblichiamo.
“Io invoco l’esercito!” potrebbe sembrare una battuta tratta dall’ultima stagione de La Casa di Carta. Invece no, a invocare l’esercito in questo caso è Giancarlo Boselli, candidato a sindaco di Cuneo, che soffia sul fuoco del disagio denunciato dai cittadini che vivono nei pressi della stazione. Un atto demagogico per solleticare gli istinti più bassi e raccogliere qualche voto in più. Certo, invocare l’esercito è uno slogan ad alto impatto e a basso costo. Ma per combattere davvero il degrado la soluzione non sta nella repressione ma nella prevenzione, nel favorire l’aggregazione, la coesione tra le persone, l’inclusione sociale, nel contrastare le cause del disagio e dell’emarginazione. Serve un’idea politica di città che non preveda quartieri di serie A e di serie B, che vada alla radice dei problemi e non si limiti a mettere qualche toppa, magari utilizzando un approccio muscolare. Immaginare e progettare azioni di lungo periodo, di investimento culturale e sociale nelle zone considerate marginali, supportare e coordinare le associazioni, le iniziative, i cittadini che già operano sul territorio. Laddove si “fa comunità” si sconfigge il degrado. Altro che esercito in strada, Cuneo non ha bisogno di sceriffi.
Rifondazione Comunista