La crescita registrata dalle esportazioni cuneesi nel periodo gennaio-settembre 2024 è stata il risultato di andamenti più o meno omogenei nei vari settori di specializzazione. Il comparto manifatturiero, che rappresenta il 96,8% dell’export cuneese, registra un aumento del 7,3% mentre calano le esportazioni del comparto agricolo (-12,7%) e quelle di un settore, quantitativamente poco rilevante, quale i prodotti dell’estrazione mineraria (-5,2%). Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 35,0% e fa segnare un +8,1%, continua a esserne il settore trainante sebbene in questi nove mesi la performance migliore sia stata registrata dai prodotti tessili (+103,0%), seguiti dagli altri prodotti delle attività manifatturiere (+30,6%), dagli apparecchi elettrici, elettronici e ottici (+26,8%), dai macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,8%), dagli articoli in gomma e materie plastiche (+2,1%) e dai mezzi di trasporto (+0,1%). Una flessione significativa, del 9,0%, è stata registrata dai prodotti in legno e derivati, seguiti dai metalli di base e prodotti in metallo (-2,8%) e da chimica e farmaceutica
(-0,5%).
Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 61,2% delle esportazioni provinciali, contro il 38,8% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’aumento registrato dalle vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27, frenato dalla crisi della Francia, è stato del +2,8%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 ha segnato un confortante +14,3%.
I più importanti mercati dell'area Ue-27 continuano a essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente del 17,8% e del 13,9%, piuttosto significative ma in calo rispetto al recente passato. La Francia fa segnare una flessione del 3,8%. Calano del 5,1% sia il Belgio sia i Paesi Bassi mentre la Germania, dopo mesi caratterizzati dal segno negativo, fa registrare una crescita del 3,1%. Aumentano in misura sensibile le esportazioni verso la Polonia (+14,3%), la Romania (+ 13,0%) e la Grecia (+ 11,6%).
Per il bacino extra Ue-27 il mercato di maggiore sbocco continua a essere quello statunitense che cresce del 3,7%, mentre le esportazioni verso la Cina vivono un vero e proprio boom
(+ 339,9%) trainato dal comparto tessile e dei prodotti in pelle. La Cina diventa il secondo mercato di riferimento, superando il Regno Unito. Ottime le performance di Corea del Sud (+112,3%) e Turchia (+36,2%), mentre l'Australia fa segnare il calo più significativo (-19,9%).