CUNEO - "L'immobile dell'ex Unicredit di corso Giolitti lasciato all'incuria e all'abbandono"

La denuncia della consigliera regionale Giulia Marro e del membro del Comitato di Quartiere Christian Di Nicuolo: "La proprietà continua a ignorare le richieste di riqualificazione"

Redazione 29/11/2024 10:36

Giulia Marro, consigliera regionale del Piemonte, e Christian Di Nicuolo, residente attivo e neo membro del Comitato di Quartiere di Cuneo Centro, denunciano in un comunicato lo stato d’abbandono e incuria in cui è lasciato l’immobile di corso Giolitti 34, già sede della banca Unicredit, e "l’indifferenza a proposte di riqualificazione (e pulizia) fatte negli anni al fondo pensionistico di Unicredit di Milano, il proprietario".
 
Dopo vari anni di sforzi congiunti con il resto della popolazione per instaurare dialogo e convivenza civica sia attraverso il rafforzamento delle regole, sia attraverso l'arte e la creatività in quartiere, l’ennesima risposta indifferente da parte dei proprietari dell’immobile più grande e in stato di abbandono da anni nella zona stazione di Cuneo ci allarma - dichiarano Marro e Di Nicuolo - . Mentre leggiamo le notizie riguardanti l’intenzione di Unicredit di acquisire banche estere, riceviamo una risposta imbarazzante da parte loro in merito a una proposta di uso temporaneo dello spazio, dopo molte altre richieste cadute nel vuoto. Ci sembra assurdo accettare che la stessa banca si stia espandendo in mercati lontani mentre lascia marcire in condizioni deplorevoli un immobile in un quartiere sotto i riflettori proprio per la percezione di insicurezza anche creata dall’incuria. Anche ora che il quartiere “sta meglio” quell’immobile continua ad essere lasciato in totale abbandono, con vetri sporchi, spazzatura accumulata nei vani e nella superficie davanti ai portici. Oltre a non essere un presidio vissuto e quindi possibilmente in mano ad attività che non vogliono sguardi. Tutto ciò ha un impatto diretto sulla qualità della vita dei residenti e sull’immagine di Cuneo, essendo questo l’accesso alla città per chi arriva in treno”.
 
Negli anni scorsi, con il Comitato di Quartiere e con iniziative personali congiunte, ci siamo confrontati più volte con la proprietà per cercare di trovare soluzioni per dare nuova vita all'immobile, proponendo di utilizzarlo per attività culturali e sociali a favore della comunità. Ma la possibilità dell’affitto non è contemplata ed il prezzo di vendita non è di facile accesso, soprattutto non in linea con i prezzi di mercato della zona. La nostra ultima proposta è stata di richiedere la possibilità di allestire, all’ingresso dell’immobile durante le festività natalizie il presepe napoletano che ogni anno viene dato a disposizione da un ex residente del quartiere. Anche questa proposta di utilizzo temporaneo solo di una piccola parte dello spazio proposta è stata bocciata”, sottolinea la consigliera regionale di AVS.
 
Abbiamo pensato di proporlo a loro offrendoci anche di pulire e sistemare l’ingresso, per installare il presepe tradizionale che ogni anno porta bellezza e solidarietà nel nostro quartiere, ma abbiamo ricevuto un secco rifiuto, giustificato con la burocrazia e la necessità di una scrittura privata che richiede l’approvazione del fondo", continua Di Nicuolo. 
 
"Ormai tutta la città soffre per il numero alto di negozi sfitti. Siamo sempre stati accusati di avere un quartiere ‘degradato’, ma chi punta il dito contro alcuni commercianti e alcune persone che frequentano la zona, mai condanna chi lascia gli immobili in stato di abbandono. È ora che anche chi specula sugli spazi urbani prenda le proprie responsabilità e che l’attenzione venga posta sulle cause strutturali di questo problema. Gli enti proprietari e le banche continuano a ignorare le richieste di riqualificazione da parte dei residenti. La situazione dell'ex filiale Unicredit di corso Giolitti è l’esempio più evidente di questa mancanza di volontà. Non si tratta solo di sporcizia o di rifiuti abbandonati, ma di un’intera area che rischia di diventare simbolo di abbandono e di speculazione”, continuano Marro e Di Nicuolo. 
 
Questo episodio, che si aggiunge a tanti altri precedenti, è il simbolo di un atteggiamento che, purtroppo, non è isolato. "Le risorse che potrebbero contribuire alla rinascita e al miglioramento del quartiere sono spesso bloccate dalla miopia di chi possiede gli immobili e non ha alcun interesse nel quartiere. Il quartiere non merita di essere trattato come una periferia abbandonata, ma come un centro vivo, in cui i cittadini possano lavorare insieme per un futuro migliore", concludono Giulia Marro e Christian Di Nicuolo.
 
La loro richiesta è chiara: "Chiediamo che l'ex sede di Unicredit venga presa in gestione da un ente pubblico, anche temporaneamente nelle more della vendita da parte della proprietà, o da un’associazione che possa riqualificarlo e restituirlo alla comunità, affinché diventi un luogo di aggregazione, di cultura e di supporto per le nuove generazioni. Non possiamo più permettere che i nostri quartieri vengano trattati come luoghi da sfruttare senza alcun rispetto per le persone che li vivono".
 

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