Arpa Piemonte ha reso noti i risultati delle indagini effettuate nel 2024 sulle emissioni ultraviolette da lampade abbronzanti usate in un campione di solarium del territorio regionale: le analisi confermano una diffusa non conformità delle apparecchiature. Gli apparecchi oggetto dell’indagine, realizzata nell’ambito di una attività di controllo programmata con i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) delle Asl piemontesi, sono stati complessivamente 43 (23 ad alta pressione e 20 a bassa pressione) collocati in 13 centri estetici attivi presso tutte le province piemontesi.
I risultati dell’indagine hanno evidenziato numerose non conformità delle apparecchiature controllate rispetto agli standard imposti dalla normativa tecnica in vigore (DM 110/2011 così come modificato dal DM 206 del 15/10/2015). Dall’analisi delle misure effettuate nel corso dei sopralluoghi, è emerso che solo il 44% degli apparecchi (corrispondente ad un totale di 19 apparecchi, di cui 11 ad alta pressione e 8 a bassa pressione) risulta conforme alla norma tecnica. Complessivamente oltre la metà degli apparecchi è risultato non conforme, dato in linea con quanto emerso dalle campagne di misura condotte in Piemonte negli anni precedenti.
La non conformità è dovuta sia all’eccessiva intensità della radiazione emessa dalle lampade, misurata in termini di irradianza eritemale e superiore al limite di 0.3W/m2 imposto dalla normativa vigente, sia al superamento dei limiti di dose causato da programmi di esposizione che prevedono tempi troppo lunghi per i trattamenti.
Le emissioni ultraviolette da lampade per uso estetico sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC – International Agency for Reasearch on Cancer) quali agenti cancerogeni (classe I). L’utilizzo di apparecchiature non conformi e con emissioni ultraviolette superiori ai valori di riferimento rappresenta, pertanto, un significativo fattore di rischio per la popolazione.