La notizia ha fatto meno clamore del previsto, ma agli osservatori più attenti non sarà passata inosservata la riunione dei nostalgici di casa Savoia, accorsi al santuario di Vicoforte a una messa in suffragio di Vittorio Emanuele III, a settant'anni esatti dalla sua dipartita. Si è trattato del primo evento ufficiale in seguito alla tumulazione della salma del 'Re tappo' sotto la cupola con sezione orizzontale ellittica più grande al mondo. Un coacervo di sigle anacronistiche: dalla Consulta dei Senatori dei Regno all’Unione monarchica, passando per la Croce reale fino alle guardie del Pantheon. Se in un'altra occasione avevamo discusso la scelta di alcune associazioni di contrastare l'arrivo dei resti di Vittorio Emanuele III nella Granda, oggi non possiamo che sorridere di fronte alla nostalgia latente. Ci riesce difficile pensare che nell'Italia che si appresta a celebrare i settant'anni dell'entrata in vigore della Costituzione che recita (Art.3) “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, etc.” ci sia qualcuno che possa ancora pensare a dei regnanti che governino in virtù del loro sangue. Ci riesce difficile, ma è così, d'altronde in questo mondo c'è anche chi sostiene che la terra sia piatta...