“È molto probabile”. Con queste parole l’assessore alla Sanità regionale Luigi Icardi ha risposto a una domanda diretta sulla possibilità che il Piemonte resti in zona rossa fino al 20 aprile. Ieri il nostro quotidiano online aveva evidenziato come nelle rilevazioni del monitoraggio settimanale la nostra regione restasse ampiamente sopra la soglia di rischio “alto” e stamane, venerdì 2 aprile, il dominus della Sanità piemontese - in occasione dell'inaugurazione del centro vaccinale alla caserma 'Ignazio Vian' di San Rocco Castagnaretta - ha confermato lo scenario peggiore.

 

“Alcuni numeri sono da zona gialla (ad esempio l’Rt, che l’assessore ha confermato essere 0.96, un dato che fino a un mese fa consentiva un allentamento delle misure n.d.r.) - ha spiegato Icardi -, ma abbiamo due parametri che ci tengono in zona rossa: il tasso di incidenza dei positivi di 337 su 100 mila abitanti (deve scendere sotto 250 n.d.r.) e il 60% di occupazione dei posti ospedalieri”. 

 

Il primo parametro è indipendente dalle scelte dell’assessorato di corso Regina Margherita - “dipenderà dal comportamento dei cittadini” -, mentre il secondo può essere influenzato da misure apposite, ed è quello che la Giunta presieduta da Alberto Cirio intende fare con una delibera: “Faremo una Dgr per trasferire nelle Rsa, con le dimissioni protette e tutte le precauzioni del caso, tutte quelle persone che potrebbero già andare via dall’ospedale, ma che ora non hanno garantita la continuità assistenziale”. 

 

Oggi, al termine della Cabina di regia nazionale, arriverà l’ufficialità del nuovo provvedimento di restrizione per il Piemonte fino al 13 aprile, mentre a questo punto è sempre più probabile che venerdì prossimo arriverà la conferma della zona rossa fino al 20 aprile. Il nuovo provvedimento avrà efficacia a partire dal 6 aprile, come stabilito dal Governo a inizio marzo. D’ora in poi infatti, l’eventuale “cambio di colore" avverrà a partire dal martedì.