L’Uncem nei giorni scorsi ha nuovamente trasmesso ai Comuni, alle Unioni e alle Comunità montane un ordine del giorno relativo alla richiesta a Governo, Parlamento, Regioni di una fiscalità differenziata per i territori montani, a beneficio di imprese, partite Iva ed esercenti.
“È necessaria una urgente azione politica su questo fronte, decisivo per i territori. Uncem chiede alla Politica di agire. Troppo tempo perso su questo fronte fa male alla montagna, ai territori, ai paesi, alle comunità”, si legge in una nota.
Il documento potrà essere discusso e approvato dal Comune, dall'Unione montana, dalla Comunità montana. Lo stesso potrà diventare strumento di discussione in assemblee pubbliche, in associazioni e organizzazioni che operano sui territori.
“In Italia, - si legge nel documento - oltre 300 Comuni montani non hanno più un esercizio commerciale o un bar e i pochi rimasti sono a rischio di chiusura”. Un documento che quindi “sottopone al Governo, al Parlamento ed anche alla Regione per quanto di competenza, la richiesta di attivare misure concrete ed urgenti per contrastare la desertificazione commerciale in montagna”. Nello specifico, si richiede Si richiede l’individuazione delle “Zone a fiscalità di vantaggio” ovvero delle “ZES – Zone economiche speciali montane” che possano consentire allo Stato e alle Regioni di intervenire con differenziazione delle imposte.