CUNEO - La Camera ha approvato la legge sulla parità salariale tra uomo e donna, ora la palla passa al Senato

La proposta firmata dalla deputata cuneese Gribaudo (Pd), ma anche la Ciaburro (FdI) rivendica il lavoro svolto: "Colpiamo le discriminazioni"

Chiara Gribaudo

Redazione 14/10/2021 09:40

Voti favorevoli: 393. La proposta di legge sulla parità salariale e di opportunità sul luogo di lavoro è stata approvata all’unanimità alla Camera. Il testo unificato a firma Chiara Gribaudo (deputata borgarina del Partito Democratico) prevede modifiche al codice sulle pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo, in modo da ridurre il ‘gender pay gap’ nelle retribuzioni. Ora sarà sottoposto all’esame del Senato. 
 
La Conferenza delle Democratiche della provincia di Cuneo unitamente alla Segreteria provinciale del Partito Democratico plaudono all’ottimo risultato ottenuto: "Come dichiara il Segretario del Pd Enrico Letta “l’approvazione della legge sulla parità salariale è una grande conquista”. Un grazie particolare alla deputata cuneese Chiara Gribaudo che si è spesa fin dall’ inizio per il raggiungimento di tale risultato e che oggi alla Camera è stata relatrice della legge stessa".
 
La proposta di legge chiede l'estensione dell’obbligo di redazione del rapporto sulla situazione del personale anche alle aziende, sia pubbliche che private, che abbiano più di 50 dipendenti (oggi è prevista solo per chi ne ha più di 100). Tra le altre novità anche nuovi strumenti che favoriscano la conciliazione tra lavoro e vita privata. Dal primo gennaio 2022, poi, verrà introdotta la certificazione della parità di genere: un attestato che dovrà valutare le misure adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere per quanto riguarda le opportunità di carriera, il salario e le politiche di gestione. Previsto anche un premio per le aziende più meritevoli.
 
A rivendicare la paternità della legge non è soltanto il Pd. "Con le nostre proposte emendative votate oggi alla Camera, infatti, a partire da gennaio 2022 le aziende, nelle loro attestazioni sul rispetto della parità di genere, saranno tenute a rispettare dei parametri minimi in materia di assunzione, retribuzione, progressione in carriera e conciliazione dei tempi di vita e lavoro anche in rispetto alla categoria delle donne in stato di gravidanza, colpendo le discriminazioni che per troppo tempo hanno impedito di conciliare famiglia e carriera - ha detto Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d'Italia -. Sempre con l'approvazione delle nostre proposte le aziende dovranno inoltre redigere dei rapporti che indichino puntualmente tutte le misure assunte dalle realtà economiche del Paese per integrare le donne in stato di gravidanza nei propri percorsi di crescita aziendali e per tutelarle dal punto di vista occupazionale e di conciliazione di vita e lavoro. Ancora una volta Fratelli d'Italia si è dimostrata forza patriottica, responsabile e dalla parte di tutti gli italiani". Ora la palla passa al Senato per l’approvazione definitiva.

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