Quest’estate sono 23,8 milioni gli italiani in viaggio per concedersi almeno un giorno di vacanza fuori casa nel mese di agosto, in aumento rispetto allo scorso anno dopo le flessioni fatte registrare a giugno e luglio. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè divulgata in vista dei fine settimana da bollino nero sulle strade. Non è per tutti così. In Piemonte ed in particolare a Torino, dopo 6 anni di calo, torna a crescere il tasso di cassaintegrati. Nella regione ci sono più di 14 mila posti di lavoro “fantasma”, ovvero quei posti che esistono soltanto grazie agli ammortizzatori sociali.
Non essendoci abbastanza lavoro per tutti i dipendenti, il tessuto economico regionale ha dovuto far ricorso molto spesso alla cassa integrazione. Da inizio 2019 la cassa è tornata a crescere a Torino, delle 14,7 milioni di ore consumate dall’intera regione, 10,2 milioni sono necessarie per la sola area metropolitana che ha aumentato le proprie richieste del 5,4% rispetto al primo semestre del 2018, secondo le elaborazioni dell’associazione LavoroeWelfare. D’altronde, in Piemonte le famiglie in condizioni di povertà assoluta, cioè che non possono permettersi spese essenziali, come l’acquisto dei farmaci, sono quasi duecentomila, pari al 5,9%. Una percentuale inferiore alla media italiana del 6,2%, ma che fa della nostra regione la maglia nera del nord Italia industriale. “Alla luce di questo scenario, è urgente che la nostra regione trovi nuovi sbocchi e nuove progettualità, dovendosi reinventare dopo i fasti della città industriale che ora non incarna più – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale –. Sicuramente l’agricoltura rappresenta una vera traiettoria di futuro insieme alla vocazione turistica dei nostri territori. A confortare infatti, ci sono i dati dei flussi turistici 2018 che vedono, per la prima volta i 15 milioni di presenze in Piemonte (+1,35%), arrivando a registrare oltre 5 milioni e 200.000 di arrivi (+1,86%), grazie a un andamento positivo dei mercati esteri (+3,63% di arrivi e +4,48% di presenze rispetto allo scorso anno). Auspichiamo che, gli attori preposti e le Istituzioni, dopo essersi riposati sotto l’ombrellone, possano concretamente dar vita a misure di intervento a livello strutturale per rompere questa spirale negativa e generare nuovi percorsi economici. Da qui deriva la nostra disponibilità ad implementare gli accordi di filiera con quell’agroindustria virtuosa per far sì che si unisca veramente il territorio al mondo economico”.