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Purtroppo quest’anno non possiamo celebrare la ricorrenza con le stesse modalità. Ma non perché - come dice il gruppo di minoranza ‘SiAmo Peveragno’ - ‘il Sindaco ha deciso’. No, non possiamo perché è in vigore un Dpcm del 3 dicembre, che dice espressamente all’articolo 1, lettera O, che ‘tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e in assenza di pubblico’”. Così il sindaco di Peveragno
Paolo Renaudi, insieme alla Giunta e al gruppo consiliare “Idee Insieme per Peveragno”, replica alle polemiche relative alla commemorazione dell’eccidio della Paschetta, in programma domenica 10 gennaio 2021. Le celebrazioni ricordano l’uccisione, avvenuta il 10 gennaio del 1944, di trenta peveragnesi colpevoli, secondo l’esercito di occupazione nazista, di non avere con sé i documenti per dimostrare di non essere renitenti alla leva. Nei giorni scorsi il gruppo di minoranza peveragnese aveva attaccato il primo cittadino per l’organizzazione della commemorazione senza la partecipazione del pubblico (
“Se non saremo in zona rossa parteciperemo in presenza’’, avevano fatto sapere i consiglieri di opposizione in un comunicato).
“Al 10 gennaio saremo obbligati a svolgere la cerimonia in assenza di pubblico, nostro malgrado, perché questo impone la norma attuale. Altri Comuni della zona hanno fatto la medesima scelta in questi stessi giorni”, si legge nella replica firmata da Paolo Renaudi, dalla sua Giunta e dal gruppo di maggioranza: “In un gruppo di lavoro come il nostro non è il Sindaco che decide tutto. Questa decisione era in capo all’assessore alla Cultura e Manifestazioni, che ha valutato le disposizioni normative, ha illustrato le sue intenzioni, e la Giunta e i consiglieri di maggioranza hanno approvato la corretta lettura normativa fatta dal Vicesindaco”.
Poi l’affondo nei confronti del gruppo di opposizione: “Vorremmo anche precisare che richiedere di discutere preventivamente in Consiglio comunale denota una grossa mancanza di conoscenza di come funziona la macchina amministrativa comunale. Si trattava di applicare una norma vigente, senza possibilità di modificarla in quanto norma di livello superiore. In sintesi: è sbagliato dire che se saremo zona gialla il 10 gennaio si potrà partecipare alla commemorazione, perché si commetterebbe una violazione del Dpcm del 3 dicembre”.
Nel testo diffuso dall’amministrazione peveragnese non si risparmiano toni duri nei confronti della minoranza: “Sbagliato alimentare di continuo polemiche, per un’affannosa ricerca di qualcosa da dire ‘contro’. Per una vera e corretta partecipazione all’attività dell’amministrazione sarebbe bastato fare una telefonata all’assessore competente, che avrebbe spiegato le motivazioni della scelta. Venivano evitate polemiche gratuite, inutili, dannose per tutta la comunità. Come conseguenza immediata sui social, dove i tempi rapidissimi di comunicazione non sembrano invitare a riflessione e ponderatezza, è stato tutto un fiorire di critiche e commenti negativi. Bastava leggere e studiare la norma, e sarebbe stata evitata a Peveragno una brutta figura collettiva assolutamente immeritata”.