Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Astra Cuneo.
Si rincorrono ripetutamente con la pretesa di risolvere i problemi che attanagliano le nostre vie di comunicazione, ma si concludono sempre con un nulla di fatto. Sono le conferenze intergovernative della Alpi del Sud, negoziati condotti tra i rappresentanti dei governi in esito ai quali dovrebbero essere approvate importanti decisioni in merito al tema trattato e che invece non sortiscono mai gli effetti sperati. Roma, Nizza, Parigi: cambia la location, ma purtroppo non il risultato. Chi attende speranzoso delle risposte certe a delle problematiche serie, come la difficoltosa viabilità del colle di Tenda, non può che rimanere deluso dal ritornello che ogni volta ne consegue: tutto come prima, alla prossima puntata! Che mettere in relazione le rappresentanze di due nazioni che in passato hanno conosciuto guerre e attriti, e che ancor oggi non godono di reciproche simpatie, non sia del tutto agevole, è risaputo. Tuttavia le esigenze di confine, con i cugini d’oltralpe vanno necessariamente condivise ed affrontate con piglio, e non è sufficiente raggrupparsi intorno ad un tavolo con cadenza semestrale, ipotizzando ogni volta soluzioni da mettere in atto in un generico prossimo futuro. Quel che spaventa, infatti è lo stallo che permane su alcune questioni fondamentali, come il divieto ai Tir in valle Roya e la conclusione dei lavori della nuova galleria del Tenda. Seppur non siano in discussione i buoni propositi della parte italiana a risolvere i problemi, sembra sempre che la voce grossa o il silenzio ostruttivo dei francesi facciano da padrone in queste riunioni, con la conseguenza al remissivo rinvio del problema da parte della nostra delegazione. Disappunto e dispiacere nelle parole del Presidente di AstraCuneo Diego Pasero: “La relazione offerta dall’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco, fa riferimento ad esempio, tra le altre cose, alla costituzione di un tavolo di confronto tra l’Italia, i Sindaci francesi ed il Dipartimento, per discutere del divieto ai veicoli superiori alle 19 tonnellate sulla RD 6204. Ma quando questo obiettivo sarà raggiunto? Sarà stato per esempio affrontato il tema dell’imposizione di un divieto di 19 tonnellate anche sul versante ligure della SS20 con la parte francese? Quanto dobbiamo ancora attendere per vedere uscire un qualche risultato dalla porta della CIG? E’ un anno che aspettiamo che le nostre Istituzioni si mettano in contatto e parlino ragionevolmente con la Francia a livello Ministeriale, Regionale e Provinciale”, conclude Pasero. E invece? Invece niente: si rincorrono le CIG, che avvengono quasi in modo carbonaro, all’oscuro dell’opinione pubblica e con le rappresentanze italiane in balia delle decisioni francesi, ma che ci si augura siano almeno unite da un fronte di comuni obiettivi. Ci si chiede infatti se la delegazione del nostro paese colloqui sulle tematiche da affrontare, prima di sedersi al tavolo e se agisca per effetto di una mandato unitario e condiviso. Dubbi ragionevoli visti i risultati portati a casa… Per il momento, comunque, l’unica certezza, restano le rimostranze d’oltralpe, che perentoriamente e senza diritto di replica mettono all’angolo l’Anas dicendo che il famoso muro tirato su dalla Fincosit nei tornanti che conducono al tunnel è da rifare. Già, forse è questa l’unica vera consueta novità. Ma allora questa CIG a cosa serve?