Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio Direttore,
in un dettagliato documento la Camera di Commercio di Cuneo ha riepilogato le infrastrutture cardini delle strategie di sviluppo locale e che necessitano di interventi mirati pubblico-privati, in una visione organica regionale. Il documento è stato redatto in accordo con la Consulta delle Associazioni datoriali cuneesi ed è una sintesi dello stato dell’arte delle opere infrastrutturali nel territorio della provincia di Cuneo. Gli obiettivi indicati considerano una scala di priorità a breve e a lungo termine.
Un fatto balza evidente. Per i collegamenti con la Francia si indica solo il Colle di Tenda, con i suoi noti limiti e la destinazione turistica e traffico leggero, mentre la Strada Statale 21 del Colle della Maddalena è considerata “miglioramento della viabilità interna”. Ricordo che nei primi anni Duemila, per competere nello sviluppo economico, proprio la Camera di Commercio con il suo presidente Dardanello, la Provincia di Cuneo con il suo presidente Quaglia e la Sitraci con il suo presidente Revelli, furono artefici di convegni, studi, consultazioni con gli enti locali e finanziamenti che hanno condotto al progetto preliminare del Mercantour, nuovo valico transalpino nelle Alpi Marittime fra le valli Stura e Tinèe (Progetto che sarà poi aggiornato puntando su Sisteron dall’ing, Menardi), in base a precisi accordi intergovernativi fra Italia e Francia. La realizzazione di quest’opera fu inserita nel Documento di Programmazione economica e finanziaria per gli anni 2010-2013, predisposto dal ministro Tremonti e approvato dal Consiglio dei Ministri con il parere favorevole dell’Unione Europea. Ci sarà pur stata una ragione!
Ma noi cuneesi abbiamo dimostrato negli anni di essere capaci di individuare soluzioni, sfornare progetti, pagare gli studi, per poi dimenticarceli e abbandonarli. E la nostra classe politica conferma che o non conosce la portata di certe questioni o non ha lungimiranza progettuale e capacità realizzativa. Ma il mondo dei produttori e dei trasportatori cuneese non può ignorare questo rilevante problema di comunicazioni e deve almeno rilevarlo e rilanciarlo. La considerazione della valenza anche internazionale di un asse stradale Cuneo-Nizza permetterebbe di risolvere con una visione più ampia e pertinente, il nodo della variante stradale dei Comuni di Demonte, Aisone, Vinadio per il traffico pesante che forzatamente oggi attraversa quei paesi. Si tratta di una infrastruttura da prevedere e realizzare in futuro, che per forti ragioni economiche, sociali e ambientali la provincia di Cuneo dovrà pur affrontare negli anni a venire. Ringrazio per l’attenzione.
Paolo Chiarenza - Busca, ex consigliere provinciale