Nel 2018 l’economia cuneese ha dimostrato capacità di tenuta e forza competitiva, nonostante il rallentamento della ripresa del Paese. Decisamente brillante la performance dell’export (+ 5,2%), così come permangono positivi i segnali del mercato del lavoro, stabile l’occupazione (73,9%) e in flessione la disoccupazione, scesa al 4,3% (tasso più basso del Piemonte, fermo all’8,2%), che riporta Cuneo al terzo posto a livello nazionale. In aumento le imprese che svolgono servizi a elevato contenuto di conoscenza (+2,8%) pari al 6,3% del totale delle imprese registrate, in cui la quota rosa raggiunge il 20%. Nel 2018 l’economia della provincia di Cuneo si è dimostrata dinamica e intraprendente nel cogliere le sfide dei mercati esteri, confermandosi “locomotiva” del Piemonte. E’ quanto si è evidenziato nell’annuale appuntamento della Giornata dell’Economia.
L’evento, svoltosi nel salone d’onore dell’ente camerale cuneese, ha consentito di valutare la realtà economica e imprenditoriale della Granda, confrontandone i dati, elaborati dagli uffici studi della Camera di commercio di Cuneo e di Unioncamere Piemonte, con i livelli regionale e nazionale. Il quadro emerso è complessivamente positivo, con un valore aggiunto di 28.894 euro, maggiore rispetto a quello piemontese. La crescita, a valori correnti, è dell’1,8% e il contributo alla ricchezza regionale si attesta sul 14,0%, confermando Cuneo seconda provincia dopo Torino per apporto fornito. “La Granda è una terra dalle mille risorse e lo dimostra ogni anno, con valori economici che la collocano ai primi posti sia a livello regionale che nazionale. Dall’analisi emerge un quadro nel complesso positivo: il mercato del lavoro continua a registrare livelli occupazionali in aumento e un tasso di disoccupazione tra i più virtuosi a livello nazionale, così come risultano molto positivi i dati dell’export - ha sottolineato il presidente Ferruccio Dardanello. L’internazionalizzazione da record ne attesta la grande dinamicità imprenditoriale e la modernità di pensiero strategico, orientato sempre di più all’innovazione e alla sostenibilità ambientale. Un andamento fortemente supportato dal contributo che il sistema camerale continua a offrire, attraverso misure e strumenti volti a sostenere le imprese in ogni ambito. Alle gravi carenze infrastrutturali del territorio dobbiamo rispondere con la capacità di fare squadra, per concorrere coesi alla realizzazione degli obiettivi infrastrutturali strategici”.
Il tessuto imprenditoriale provinciale, in base ai dati del Registro imprese camerale con 82.317 imprese comprensive delle unità locali, ha chiuso il 2018 con una flessione rispetto allo scorso anno (tasso di crescita -0,6%) ma in lieve miglioramento sul dato precedente. Tra le forme giuridiche continuano a essere le società di capitale a distinguersi per l’elevato dinamismo (+3,1%), a cui si aggiungono le cooperative (+0,1%); tra i settori di attività, le imprese del turismo (+0,7%) e dei servizi (+1,7%) hanno realizzato la performance migliore. Ancora in calo agricoltura, industria, costruzioni e commercio.
A un’analisi dei dati nell’ottica di età e genere emerge che, pur in un contesto territoriale in cui vi è un irrefrenabile invecchiamento della popolazione, con un’età media che sale a 45,7 anni, nel 2018 sono nate 1.027 imprese giovanili in rappresentanza del 31,5% delle iscrizioni complessivamente registrate, pari a 6.226 unità. In diminuzione, ma sempre significativo, resta il dato delle imprese femminili che si attesta su 15.462 unità registrate nel Cuneese, pari al 22,7% delle aziende con sede legale sul territorio.
Proseguono invece il loro percorso di crescita, pur continuando a dimostrare un’incidenza ancora inferiore rispetto al dato piemontese (10,1%), le imprese straniere con sede legale sul territorio provinciale. Al 31 dicembre 2018 sono 4.079 le realtà in elenco nel Registro imprese, vale a dire il 6,0% delle imprese complessivamente registrate.
Il vero dato record dell’economia cuneese nel 2018 è rappresentato dall’export. Le esportazioni di merci hanno superato gli 8 miliardi di euro, con un aumento del 5,2% rispetto al 2017. La Granda continua a confermarsi, dopo il Torinese (che detiene una quota del 40,4%), la seconda provincia esportatrice del Piemonte, producendo il 16,8% del valore delle vendite regionali all’estero. Da un’analisi sulla destinazione delle vendite cuneesi si osserva come il principale bacino di riferimento sia risultata l’area dell’Europa (70,8%), con Francia e Germania tra le destinazioni più significative. Non mancano al di fuori dei confini UE, Stati Uniti e Svizzera. Buone notizie anche sul fronte del mercato del lavoro. I livelli occupazionali in aumento di circa 1.000 unità, fanno registrare un tasso complessivo del 68,6%, di circa tre punti superiore rispetto al dato regionale. Ancora più marcate le distanze tra provincia di Cuneo e Piemonte se si analizzano i valori relativi alla disoccupazione: 4,3% nella Granda rispetto all’8,2% regionale, una percentuale che pone Cuneo ai vertici nella graduatoria nazionale. Il trend positivo si riflette anche nell’ambito delle nuove generazioni: la disoccupazione giovanile (15-24 anni) si attesta al 19,8% contro il 30% a livello regionale.
Positiva la performance del turismo anche nel 2018. Il comparto si conferma settore strategico per lo sviluppo economico della Granda, territorio sempre più ricercato e apprezzato per le sue innumerevoli peculiarità che vanno dai suggestivi paesaggi vitivinicoli di Langhe e Roero, il cui valore è stato universalmente riconosciuto, alla riserva della biosfera del Monviso, alle prestigiose testimonianze storiche con le residenze sabaude fino alle Alpi del Mediterraneo in attesa del prestigioso riconoscimento Unesco. Le presenze turistiche nel 2018 sono state 1.924.741, in crescita del 4% rispetto all’anno precedente, mentre gli arrivi sono stati pari a 727.586, il 4,8% in più rispetto al 2017. Ottime le performance delle Atl Langhe e Roero e del Cuneese che hanno registrato rispettivamente un +7,4% e un +2,4% per gli arrivi.
Nel suo intervento, il professor Giuseppe Tardivo, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università di Torino, ha commentato: “In base ai dati del rapporto Cuneo 2019, la Granda continua a dimostrare abilità e tenacia nell’affrontare il non facile percorso di ripresa economica. Gli ottimi dati dell’export confermano la sua capacità reattiva, così come la crescita delle imprese che investono nelle nuove tecnologie. D’altra parte, innovazione e sostenibilità ambientale saranno due componenti fondamentali per lo sviluppo del sistema produttivo ed economico-sociale nel prossimo futuro”. Nella seconda parte del convegno, si è svolto un dibattito, moderato dalla giornalista Daniela Bianco, sul tema “Energia, ciclo produttivo e distributivo, gestione dei rifiuti: è possibile oggi essere impresa sostenibile?”. Cinque imprenditori, in rappresentanza di altrettanti settori economici, hanno raccontato il loro percorso imprenditoriale orientato alla sostenibilità ambientale.
Queste le imprese: la Cartiera Pirinoli di Roccavione, la bella storia di una cooperativa del settore cartario nata da un fallimento aziendale; l’azienda agricola Albus di Tarantasca; la Dentis Srl di Sant’Albano Stura, grande impresa industriale leader nel riciclo delle plastiche; nel settore commercio la Gastronomia del Corso di Mondovì e l’impresa artigiana Balume di Borgo San Dalmazzo.
I dati del Rapporto Cuneo 2019 sono disponibili sul sito internet della Camera di commercio
www.cn.camcom.gov.it.