Nella giornata in cui è stato inaugurato il Centro culturale islamico di corso Gramsci la Lega Nord ha ribadito la sua contrarietà all'apertura con un corteo di protesta, a poche centinaia di metri di distanza dai locali. Presenti una trentina di militanti della sezione locale, la consigliera comunale Laura Peano e i parlamentari Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi.
Lo stesso Gastaldi ha spiegato le ragioni della protesta: "Siamo qui, anche se in pochi, per dar voce ai cuneesi che ci stanno guardando dalle finestre e a coloro che sono scesi e si sono uniti a noi. Chiediamo legalità dal punto di vista strutturale e burocratico, cosa che ci richiedono i cittadini quando vengono a tesserarsi". Il deputato leghista ha poi rincarato la dose: "L'islam non è compatibile con uno stato di diritto- ha affermato, per poi effettuare un appello-. Dentro alla moschea travestita da centro culturale si parli italiano, per garantire trasparenza. I casi in cui sono emersi elementi radicalizzati sono da imputarsi a situazioni in cui si è cercato di eludere il controllo delle forze dell'ordine parlando arabo".
Il senatore Giorgio Bergesio "Non siamo razzisti, ma contrari al fatto che vengano aperte moschee sotto le insegne di un circolo culturale. Noi siamo donne e uomini liberi e abbiamo il coraggio delle nostre azioni. Qualcuno ci vorrebbe far vivere senza pensare, ma a noi piace vivere pensando".
A sollevare osservazioni dal punto di vista legale è stato il militante leghista Gianfranco Conte: "Questo atto sarebbe formalmente nullo, l'avvocato dell'associazione islamica ha ammesso l'errore, ma per non avere problemi il legale del Comune ha sostenuto che andava bene così. Hanno speso 600 mila euro per farla, ma lì dentro non possono starci più di cento persone, monitoreremo la situazione".
Simone Mauro, segretario cittadino della Lega Nord: "Avevamo già organizzato un corteo un anno e mezzo fa, ma l'amministrazione comunale non ci ha considerato. Andremo avanti con altri esposti per fermare questa scempiaggine".