L'avvio di una modifica alla legge regionale sui giochi, "eventualmente allestendo anche un preliminare tavolo di confronto tecnico con le categorie". È quanto chiede l'associazione di gestori Astro in una lettera indirizzata al Consiglio Regionale e alla Giunta Regionale del Piemonte prima in Italia ad adottare un provvedimento restrittivo nei confronti di slot e vlt. Nell'ambito di questo processo di modifica, continua Astro, il confronto potrebbe avvenire su "un eventuale prodotto 'awp tutor', in grado di elevare la sicurezza del gioco, recependo le indicazioni dettate in merito dall'Osservatorio Nazionale sul Gioco d'Azzardo Patologico".
Nel mirino dell'associazione, la normativa antiludopatia piemontese, in base alla quale, a partire dal 20 novembre scorso, è stata drasticamente ridotta la presenza di apparecchi di gioco sul territorio. In un incontro tenuto il 14 maggio scorso con alcuni rappresentanti del Consiglio Regionale, Astro ha analizzato i dati di raccolta forniti dai Monopoli, sostenendo che il provvedimento abbia portato a "una modesta flessione del volume di giocate, risultante da un cospicuo calo del volume di gioco delle slot e da un parallelo, corposo aumento di altri giochi". A questo quadro, che penalizzerebbe solo una parte del settore, andrebbero aggiunti secondo Astro due ulteriori profili: da un lato, il gioco frontaliero "ovvero la spesa di gioco che i piemontesi hanno iniziato a “distribuire” sulle regioni confinanti". Dall'altro, il gioco illecito, che sarebbe in grande aumento. A tale proposito, la lettera cita un caso di evasione accertata dalla GdF, pari a 780 mila euro, ad opera di un bar di Torino in cui erano state installate sei slot illegali a inizio 2018.
A detta dell'associazione la legge sarebbe inefficace, perché non comporterebbe un reale risparmio di spesa da parte della popolazione. In più, starebbe provocando "una sostanziale implosione dei soggetti economici sui quali incide", con ricadute occupazionali.
Nella consapevolezza che l'appello a rivedere la legge potrebbe non essere accolto, Astro chiede all'istituzione regionale almeno una soluzione proprio per i citati problemi occupazionali, "conseguenti alle inevitabili implosioni aziendali".