CUNEO - La peste suina "punta" verso la Granda, Ferrari: "Va assolutamente eradicata"

Il commissario straordinario per l'emergenza ha parlato all'Ansa: "Non è un virus con il quale si può convivere"

Redazione 26/01/2023 09:35

Favorita dall’ondata di freddo, continua a diffondersi la peste suina africana, che mette in allarme tutta la filiera della suinicoltura. Nell'ultima settimana l'Istituto Zooprofilattico di Torino, che esegue le analisi sui campioni biologici, ha accertato 22 nuovi casi tra Piemonte e Liguria. In totale, il virus è stato trovato finora, in poco più di un anno, in 269 carcasse di cinghiali.
 
Ora l’epidemia sembra “puntare” verso la provincia di Cuneo, sebbene in Granda non siano stati ancora riscontrati casi. Ne ha parlato in un'intervista all'Ansa il commissario straordinario per l'emergenza, Angelo Ferrari: “L'onda epidemica tende a spostarsi verso ovest, in direzione di quella provincia di Cuneo ricca di allevamenti di suini di qualità, con 1 milione e 300 mila capi”.
 
Per Ferrari la maggior diffusione d'inverno "è un fatto prevedibile, perché il freddo è una condizione ideale per il virus che resiste a temperature molte basse. Quindi nulla di allarmante, ma bisogna intensificare gli sforzi perché la peste suina non è un virus con il quale si possa convivere, va assolutamente eradicato. È a rischio un comparto importante per l'economia italiana: già adesso la filiera legata agli allevamenti di suini deve fare i conti con una perdita di 20 milioni di euro al mese per le esportazioni di salumi sfumate, se il virus arrivasse negli allevamenti si rischia di fare svanire qualche punto del Pil". Avanti quindi con le recinzioni: “Di quella prevista in Piemonte e Liguria - riassume Ferrari - ne è già stato posato il 78%, su 144 chilometri totali. Come ha dimostrato il caso del Belgio, per riuscire a eradicare la peste suina sono state messe per tre volte le barriere. Se necessario si dovrà piazzarne di più anche da noi". 
 
Le reti di contenimento, però, non sono l'unico sistema per fermare i cinghiali: "Bisogna proseguire nel piano di abbattimenti: finora ne sono stati eliminati 1.288 in Piemonte, 1.151 in Liguria, ma nelle altre aree c'è stato un rallentamento nel 'depopolamento'. Ci vuole un maggior impegno, come serve aumentare la tempestività nell'individuazione delle carcasse di cinghiali ed avere il massimo zelo nella gestione degli allevamenti, in azienda, nei trasporti e tra i fornitori".

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