Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 208^ “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2023 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2023 e ha coinvolto 1.857 imprese industriali piemontesi, di cui 283 cuneesi per un totale di 11.946 addetti e un valore di oltre 4,5 miliardi di euro di fatturato.
I principali settori manifatturieri cuneesi nel III trimestre 2023 hanno registrato il segno positivo: le industrie metalmeccaniche mostrano la performance migliore con un +3,7%, seguite dalle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature con +1,9% e le industrie alimentari con +1,4%, mentre le altre industrie manifatturiere chiudono con -1,1%.
Il III trimestre 2023 ha mostrato dinamiche differenziate a seconda della dimensione aziendale. Il risultato migliore è stato quello delle piccole aziende (10-49 addetti) con una crescita del 6,2%, seguite dalle micro imprese (meno di 9 addetti) con +0,2%, mentre le imprese di medie dimensioni (numero di addetti compreso tra le 50 e le 249 unità) hanno registrato una flessione dello 0,5% seguite dalle imprese più grandi (oltre 250 addetti) con -2,9%. Dal campione dell’indagine congiunturale, che ha incentrato l’approfondimento sulla digitalizzazione, emerge che una parte del tessuto imprenditoriale si approccia con una certa timidezza alla tecnologia e alla digitalizzazione.
Oltre il 70% dispone di un sito web, su cui presenta le proprie offerte. Facebook (40%) e Instagram (35%) risultano essere i social più utilizzati. Solo un quarto delle imprese intervistate utilizza strumenti di gestione analitica dei dati rispetto ai visitatori dei propri siti e profili social, fondamentali per capire come modificare il website e orientare la comunicazione sui social.
Nei rapporti digitali con la pubblica amministrazione, invece, la quasi totalità ha riscontri positivi non incontrando problemi di sorta nell’interfacciarsi.
Tra i servizi di cloud computing, 7 su 10 utilizzano i servizi di posta elettronica certificata, mentre l’intelligenza artificiale (AI) non viene al momento presa in considerazione.