Riceviamo e pubblichiamo la missiva di un lettore.
Egregio direttore,
si faccia un passo verso il turismo e i turisti che ci danno fiducia: Cuneo cancelli per quest'anno l’imposta di soggiorno. Il turismo è per la nostra terra un settore strategico e va sostenuto a tutti i livelli, compreso quello comunale. Cuneo conta circa cinquanta strutture ricettive, il cui lavoro è fondamentale perché rappresentano, nella maggioranza dei casi, il primo contatto che ha il visitatore con la nostra realtà e tramite una buona accoglienza tutto il territorio viene visto in maniera positiva e solare.
Con i blocchi dei voli di tante compagnie aeree e il divieto o, nel migliore dei casi, un forte consiglio a non recarsi in Italia da parte di tanti paesi, gli enti locali devono stare vicino alle imprese del turismo, prendendo anche provvedimenti significativi dal punto di vista morale, prima ancora che economico. A Cuneo l’imposta di soggiorno frutta circa 150 mila euro alle casse comunali, una cifra che non incide troppo sui bilanci, mentre invece per le strutture ricettive e gli ospiti si traduce in un onere burocratico e fiscale di cui farsi carico.
Dal momento che questi soldi rappresentano una somma che non può mettere a rischio il bilancio comunale, non sarebbe una idea valida cancellare per l’anno in corso l’imposta di soggiorno a Cuneo per tutte le strutture ricettive presenti sul territorio comunale? Si deve pensare non solo all’onere burocratico per chi in questi momenti ha bisogno di semplificazione e non di complicazione, ma anche a chi, nonostante tutto, non cancella le proprie vacanze in Italia, persone non solo da elogiare per la fiducia concessa ma da accogliere anche come fossero uno di noi, anche tramite piccoli gesti di cuore come non far pagare questo balzello. Mi auguro che il consiglio comunale, se mai arrivasse tale proposta, si dimostri unito sulla cultura dell’accoglienza e del sostegno al turismo locale, buttando a mare le polemiche che spesso contraddistinguono la politica.
Lorenzo Pallavicini