Preservare la qualità della specie di trota fario di ceppo “mediterraneo” (Salmo macrostigma cosiddetta “trota della Regina”), specie autoctona ed evitare incroci con quella di origine “atlantica” (Salmo trutta). E’ lo scopo dell’intervento della Provincia che al termine del Consiglio provinciale di venerdì 4 maggio ha decretato il divieto all’immissione della trota fario atlantica in alcuni corsi d’acqua del bacino del fiume Po (Rio Bulé; Rio Giulian (Oncino); Rio Sbarme (Crissolo); Bacino del Maira; Rio Langra e Rio Intersile) e del bacino del torrente Grana (Rio Ogie (Frise); bacino dello Stura di Demonte; Riofreddo e Rio Ferriere (Villaggio Primavera).
La Provincia aderisce, infatti, al progetto di monitoraggio genetico di popolazioni del genere “Salmo” delle Alpi Sud Occidentali. Nel corso del 2017 è iniziata, in molti corsi d’acqua delle vallate cuneesi, la campagna di campionamenti per il prelievo di materiale genetico, allo scopo di valutare la purezza delle trote fario “mediterraneo” compresa nella lista rossa di cui alla Direttiva Habitat (Unione Europea). In alcuni corsi d’acqua e rii del Cuneese sono state ritrovate popolazioni con gradi di purezza genetica molto alta. Per una corretta gestione dell’ittiofauna si intende, pertanto, evitare di ibridare la specie di ceppo “mediterraneo” con quella di ceppo “atlantico” (alloctona), disperdendo il patrimonio genetico. Al progetto di tutela partecipano anche l’Ente di gestione delle Aree Protette del Monviso, Dipartimento di Scienze ed Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale (Disit), Città Metropolitana di Torino Servizio Tutela Flora e Fauna, Museo Civico di Storia naturale di Carmagnola, Associazione Tutela Ambienti Acquatici ed Ittiofauna, Associazione Pescatori di Demonte e Valle Stura e Società Sportiva Dilettantistica Pescatori della Valle Varaita. I campionamenti sui corsi d’acqua proseguiranno anche durante il 2018.