Nuove iniziative di protesta per l’autostrada Cuneo-Asti. Il presidente della Provincia Federico Borgna ha inviato ieri una lettera d’invito ai 247 sindaci della Granda e a tutte le associazioni con cui dà appuntamento a venerdì 15 febbraio, alle 17, al Centro Incontri, per definire il “crono programma” della mobilitazione con cui chiedere di finire l’autostrada A33 Cuneo-Asti. Il 26 febbraio ci sarà una manifestazione a Cherasco, poi inizierà un presidio permanente sotto la prefettura di Cuneo che, dopo un mese, il 26 marzo, si sposterà a Roma sotto la sede del ministero delle Infrastrutture.
L’articolata mobilitazione è stata anticipata ai consiglieri provinciali dal presidente Borgna al termine del Consiglio provinciale di lunedì 4 febbraio. “Sono decisioni che abbiamo preso – spiega il presidente Borgna – con il Comitato di presidenza dell’associazione “Langhe Roero, Tavolo delle Autonomie per il Territorio” che ha pianificato e calendarizzato per i prossimi mesi una serie di iniziative di protesta per chiedere il completamento dell’autostrada. Iniziative che saranno presentate ai sindaci, alle associazioni di categoria ed ai parlamentari venerdì 15 febbraio in Provincia”.
Come si ricorderà, una delegazione cuneese era stata ricevuta a Roma il 26 settembre 2018 dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per sollecitare il completamento dell’opera. Nonostante le rimostranze dei mesi successivi sulla realizzazione dei nove chilometri mancanti tra Roddi e Cherasco non sono arrivate risposte dal ministro. Nessuna risposta neanche dopo la protesta davanti alla Prefettura di Cuneo del 16 novembre scorso con la consegna di un documento al Prefetto da far pervenire al Governo. Nessuna risposta alle lettere del presidente Borgna che il 26 di ogni mese scrive al ministro per sollecitare una soluzione. “Per questo abbiamo scelto la data del 26 – ha concluso Borgna – per portare avanti con determinazione le nostre richieste e smuovere uno stallo che va avanti da più di venticinque anni”.
Ogni mese di ritardo costa al sistema economico provinciale 10 milioni di euro, senza calcolare le conseguenze per la sicurezza della circolazione e la salvaguardia ambientale del territorio. Per concludere i 9,5 km mancanti al percorso autostradale è previsto un costo di circa 350 milioni. I soldi ci sono grazie al projet financing con Bruxelles e con i terreni per il primo tratto da Cherasco verso Alba (già espropriati) i cantieri potrebbero partire subito.