CUNEO - La provocazione di Lauria: “Chiederanno il green pass anche per entrare in Consiglio comunale?”

L’ex candidato sindaco cuneese attacca il provvedimento del governo: “Mancano medici e insegnanti, ma si impone di sospendere i non vaccinati”

a.c. 29/08/2021 17:55

 
“In qualità di consigliere comunale eletto ho diritto o meno di partecipare alle sedute di Consiglio comunale e di commissione oppure, a fronte dell’attuale indisponibilità a vaccinarmi, verrò sospeso dalle funzioni?”: se lo chiede polemico il portabandiera della destra cuneese Beppe Lauria, che sul tema ha presentato un’interpellanza al sindaco e al presidente dell’assemblea cittadina.
 
Si tratta beninteso di una provocazione, giacché di subordinare al pass vaccinale la possibilità per gli eletti di svolgere le proprie funzioni non si è mai parlato: la questione porrebbe, del resto, seri problemi di costituzionalità. Per Lauria, in prima fila nelle proteste contro l’adozione della certificazione verde in provincia, si tratta semmai di un’occasione per ribadire la propria contrarietà agli obblighi già esistenti: non per nulla si ribadisce anzitutto la solidarietà a chi “medico o infermiere del Servizio Sanitario Nazionale, in queste ore sta ricevendo la seconda lettera dell’ASL e corre il rischio di venir sospeso senza retribuzione se solo deciderà, in libertà di scienza e di coscienza, di rinunciare alvaccino miracoloso’, anche se solo un anno fa veniva considerato eroe dei nostri tempi”.
 
L’ex candidato sindaco menziona anche gli insegnanti, gli studenti universitari, gli sportivi iscritti a palestre e piscine e i lavoratori autonomi “obbligato a subire una violenza inaudita per potere lavorare accettando forzatamente di riconoscere alvaccino miracoloso proprietà taumaturgiche”. Oltre alle famiglie “cui è stato negato il diritto (o perlomeno lo si vorrebbe vietare) di scegliere il meglio per i propri figli ricattandoli con lo spauracchio del ritorno alla D.A.D” e “tutti quelli che come me non si sono ancora arresi alla narrazione unica del nuovo credo a chi, uomo, donna, adulto o ragazzo, genitore o single (persona pensante) si trova nella difficoltà di poter scegliere liberamente cosa sia giusto o meno fare senza la necessità di esser spaventato, deriso, minacciato, ecc.”.
 
Non si tratta di negare l’esistenza del virus, precisa Lauria, che critica ciò che a suo giudizio non è stato fatto per attrezzare le terapie intensive ad accogliere un maggior numero di ammalati. Oggi più che mai, osserva, “non si comprende perché a fronte della mancanza di medici e personale ospedaliero formato, così come di docenti (che fine hanno fatto i concorsi indetti, dopo i banchi con le rotelle?) la narrazione ci costringe a sospendere ora (domani licenziare?) medici e insegnanti rei di aver un pensiero differente rispetto al pensiero unico (eppure, ci viene tranquillamente detto che chi è vaccinato può ammalarsi, come trasmettere il virus)”.

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