È dal 1994 che il lupo è tornato con il primo avvistamento nel Parco Naturale del Marguareis nelle nostre montagne, e la sua popolazione è aumentata in modo quasi esponenziale negli ultimi anni. Ma la sempre più stabile presenza del lupo causa danni per gli allevatori che investono lavoro e risorse economiche: “È necessario trovare modalità di risarcimento efficaci ed immediate da parte della Regione Piemonte” afferma in proposito il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni.
Non si tratta, precisa l’esponente politico, di un appello all’abbattimento o il contenimento dei lupi, ma piuttosto di un’esortazione a mettere l’uomo al centro dell’ambiente e ascoltare chi la montagna la vive: “Chi abita in pianura non conosce tutte le problematiche per poter legiferare in modo adeguato. Bisogna mettere gli allevatori in condizioni di difendersi e di essere risarciti in modo più semplice ed immediato, in quanto i metodi attuali prevedono tempi lunghi e farraginosi tramite rimborsi assicurativi”. Bongionanni chiede perciò “il rispetto dei pastori e allevatori che vivono e lavorano in montagna e ai quali tutti dobbiamo dire grazie per il presidio dei nostri territori svantaggiati. Non si può ammettere la distruzione di questo patrimonio, frutto del loro duro lavoro e quindi devono essere risarciti in modo efficace ed immediato”.
Dal 1997 al 2005, ricorda il consigliere cuneese, era in vigore un tariffario unico per i bovini (a seconda della razza), per ovini e caprini e il risarcimento veniva erogato attraverso un fondo di solidarietà abbastanza veloce, costituito dalla Provincia e altri enti. Dal 2006 si è passati a un sistema di risarscimento regionale che veniva aggiornato annualmente, finanziato con risorse della Regione Piemonte, pubblicato come D.G.R e affidato all’ente Parco. Infine, dal 2012 la Regione ha incaricato il CO.SM.AN (Consorzio di smaltimento rifiuti di origine animale) di produrre una polizza assicurativa ad adesione volontaria per la copertura degli eventi predatori. A tale polizza possono aderire solo gli allevatori residenti in Piemonte, quindi chi arriva da fuori non potrà essere risarcito in caso di predazione. Il risarcimento riguarda unicamente il danno diretto: vengono risarciti capi appartenenti al patrimonio genetico morti, feriti, dispersi a seguito di un evento predatorio. L’indennizzo per le diverse categorie di età è stabilito forfettariamente nella polizza.
“L’attuale sistema di assicurazione - conclude Bongioanni - è troppo burocratico e riduttivo rispetto alla moltitudine dei fatti che accadono, infatti molti danni non vengono denunciati dai pastori a causa delle numerose e complesse procedure burocratiche e allo stesso tempo è inimmaginabile pensare che i pastori possano venire a puntuale conoscenza dei bandi pubblicati della Regione Piemonte. La Regione deve trovare una soluzione differente e dare una risposta immediata, a favore degli operatori danneggiati dagli attacchi dei grandi predatori”.