La Regione Piemonte investe quasi 7 milioni di euro per finanziare i nuovi percorsi formativi in apprendistato, 1,7 per il duale nella scuola e 5,2 milioni per il professionalizzante.
Secondo Elena Chiorino, assessore regionale al Lavoro, “l’apprendistato duale rappresenta un'opportunità importante per il mondo della scuola, in quanto riduce le distanze da quello del lavoro consentendo ai ragazzi di quarta e quinta superiore di imparare non solo dai banchi ma anche mediante una contestuale esperienza lavorativa retribuita". Fino ad oggi sono stati più di 600 i percorsi di apprendistato per il diploma di scuola secondaria superiore, attivati da 32 scuole piemontesi con un graduale ma costante aumento delle domande di partecipazione, seppur rallentato dal periodo pandemico: tra il 2017 e il 2021, il numero dei contratti è sostanzialmente raddoppiato: una tendenza che fa prevedere un ulteriore incremento del 24% alla fine del 2022. La formazione è svolta in parte a scuola, in parte in azienda, grazie alla progettazione congiunta del percorso e all'individuazione di adeguate forme di coordinamento tra istituzione scolastica e datore di lavoro, oltre che all'utilizzo di un sistema di tutoring integrato, in tutte le fasi del percorso. Ai giovani permette di anticipare l’ingresso nel mercato del lavoro prima della conclusione del percorso di studi, sviluppando una professionalità riconoscibile e spendibile anche all’esterno del contesto specifico di inserimento lavorativo. Gli apprendisti godono, inoltre, delle tutele salariali e previdenziali a cui hanno diritto tutti gli altri lavoratori dipendenti e dopo il diploma, nel 20% dei casi vengono confermati in servizio, nel 35% trovano un contratto di lavoro entro un anno, mentre il 45% sceglie di proseguire gli studi in Università o in un ITS. L’impresa, a sua volta, oltre a ottenere vantaggi fiscali, ha la possibilità di formare i giovani da inserire in organico secondo le proprie aspettative, di conoscerli e valutarli.
L'apprendistato professionalizzante è invece un contratto di durata triennale, finalizzato all'inserimento lavorativo dei giovani tra i 18 e i 29 anni già in possesso di un diploma o qualifica professionale. La qualificazione viene conseguita tramite una formazione di base e trasversale svolta presso strutture accreditate o in impresa, a cui si aggiunge un apprendimento tecnico professionale. Un’ottima opportunità per i giovani, che nel 43% dei casi, al termine del periodo formativo, vedono riconfermata l'assunzione o trovano un nuovo contratto entro i sei mesi successivi. “Nel 2021 sono aumentate del 33% le assunzioni con questa tipologia contrattuale, rispetto a quelle inizialmente stimate per il 2021-2022. Il fabbisogno formativo per le imprese interessate è di conseguenza aumentato, rendendo necessario lo stanziamento di ulteriori fondi per finanziare i nuovi corsi”, evidenzia Chiorino.