La Regione snobba la strada del Vallone di Elva e come “progetto bandiera” regionale per il Pnrr - Piano nazionale di ripresa e resilienza - sceglie il recupero del complesso di Stupinigi. Il “Piano Borghi” del ministero della Cultura prevede un finanziamento di un intervento per regione di rigenerazione culturale, sociale ed economica, per un importo massimo di 20 milioni ciascuno. L’obiettivo della Giunta di Alberto Cirio è quello di recuperare l'area della Palazzina di Caccia e una cittadella adiacente con negozi, attività artigianali e commerciali. Con buona pace della montagna.
L’ufficialità della decisione, nell’aria da tempo, è arrivata sabato scorso, ma ha lasciato parecchi strascichi e ha animato il Consiglio comunale di Cuneo di ieri sera, martedì 1 febbraio. Una settimana fa i quattro gruppi della maggioranza che sostiene Federico Borgna avevano depositato un ordine del giorno per dare il sostegno al progetto di riqualificazione e messa in sicurezza della strada del Vallone di Elva: 9 chilometri di carrozzabile, dodici gallerie, pareti a strapiombo e panorami mozzafiato, che nulla hanno da invidiare alle gole del Verdon. ll passaggio è inoltre fondamentale per le 87 persone che vivono a Elva, tra la val Maira e la Val Varaita, che con la chiusura dell'Orrido devono percorrere la provinciale di San Martino di Stroppo, decisamente più lunga e tortuosa.
Nonostante Torino avesse già comunicato la sua scelta da qualche giorno, la consigliera comunale Tiziana Revelli (Cuneo Solidale e Democratica), ha deciso di porre comunque in discussione il documento: “Riteniamo opportuno discuterlo nella speranza che la Regione possa cambiare idea” ha spiegato. Il sindaco Federico Borgna è intervenuto nel dibattito per spiegare le ragioni dell’azione intrapresa: “Non stiamo contrapponendo Elva a Stupinigi, è evidente che si tratti di un sito di grande valore. Però il treno di 20 milioni da investire su un borgo a rischio spopolamento passa una volta sola". Poi il primo cittadino di Cuneo ha osservato con pragmatismo: “La Regione la scelta l’ha fatta. Noi speriamo in un ripensamento, oppure nella capacità di trovare strade alternative”.
Durante il dibattito non sono mancati momenti di scontro. Il candidato sindaco e consigliere di minoranza Beppe Lauria ha parlato di “presa in giro” nei confronti degli elvesi: “La Regione Piemonte ha già ufficializzato la candidatura di un altro sito”. Il battitore libero della destra ha poi accusato Borgna e la sua Große Koalition di essere “arrivati lunghi”. “Questa votazione non servirà a nulla” ha concluso.
Borgna ha rispedito al mittente le accuse: “La scelta di Stupinigi è uscita sabato - ha detto il sindaco -. L’ordine del giorno era stato consegnato lunedì: sgomberiamo il campo dall’eventualità che qualcuno voglia prendere in giro gli elvesi”. Il primo cittadino ha poi argomentato: “Quest’ordine del giorno non risolve nulla, ma manda un segnale forte alla comunità di Elva: Cuneo vuole giocare questa partita. È segnale di rispetto per le 87 persone che vivono lassù e per le imprese che stanno investendo sul territorio. La strada del Vallone ha sì una valenza turistica, ma è fondamentale per le persone che vivono la montagna”.
Durante il dibattito Lauria ha ricordato le responsabilità di Borgna nella sua veste di presidente della Provincia. Il primo cittadino non si è sottratto: “La strada del Vallone l’abbiamo chiusa nel 2014 perché le perizie geologiche evidenziano dei pericoli. La Provincia ha investito 2 milioni di euro sulla viabilità alternativa per Elva”.
Inoltre la Provincia, d’intesa con il Comune di Elva e la Comunità Montana della Valle Maira ha affidato uno studio di fattibilità al Politecnico di Torino per la messa in sicurezza della strada: “Questi sono passi concreti non è un prendere in giro una comunità che merita rispetto - ha ribadito Borgna - . Chi sceglie di vivere in montagna si accolla la gestione di un bene comune e lo fa a proprio carico. Sono poche le assunzioni di responsabilità da parte della classe dirigente”.
Durante il dibattito sono arrivate anche delle frecciate a Fratelli d’Italia, che nelle scorse settimane aveva organizzato un sit-in sotto la Provincia per chiedere la riapertura della strada dell’Orrido. Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) e Carmelo Noto (Partito Democratico) hanno attaccato pesantemente gli esponenti locali del partito di Giorgia Meloni: “Se organizzi una manifestazione a difesa del Vallone poi devi essere coerente e andare in Regione a battere il chiodo”. Parole condivise, in punta di fioretto, anche dal sindaco Borgna: “Mi dispiace che consiglieri regionali e parlamentari (Paolo Bongioanni e Monica Ciaburro n.d.r) che erano a manifestare per la riapertura della strada non abbiano giocato la partita”. Il consigliere di Fratelli d’Italia Massimo Garnero ha incassato con garbo, tirando le orecchie ai suoi colleghi di partito: “Condivido quanto detto dagli esponenti di maggioranza: bisogna essere intellettualmente onesti - ha detto l’ex Forza Italia - Mi farò carico di questa situazione contattando il nostro capogruppo in Consiglio regionale, per quanto in mio potere farò il possibile per riaprire la strada”. Parole che gli hanno fruttato i ringraziamenti del capogruppo del Partito Democratico Carmelo Noto per “l’onestà intellettuale" dimostrata.
A trovare la sintesi è stato il consigliere di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese: "Evitiamo ogni retorica, qui ce n’è per tutti da questo punto di vista. È un problema complesso: agiamo concretamente per risolvere questa situazione senza che diventi argomento di battaglie strumentali”. Alla fine l’ordine del giorno è passato all’unanimità, con il solo Lauria che non ha partecipato alla votazione, riaffermando: “Condivido gli intenti dell’ordine del giorno, ma così è una presa in giro”.