La Regione Piemonte, insieme all’Arpa, ha individuato le soluzioni tecniche e giuridiche che già a breve potranno dare seguito alle richieste avanzate da Coldiretti e per le quali l’associazione di categoria ha manifestato oggi con una folta delegazione davanti a Palazzo Lascaris. La protesta di Coldiretti richiedeva alla Regione di eliminare la misura che dispone l’obbligo di copertura dei cumuli in concimaia e delle vasche di stoccaggio dei liquami prodotti dagli allevamenti, e di consentire l’abbruciamento degli sfalci vegetali nelle zone di pianura e collina anche nei nove mesi l’anno in cui è proibito dalle norme europee. Lo stoccaggio di concimi e liquami e la pratica dell’abbruciamento presentano un significativo impatto sull’emissione nell’atmosfera di gas climalteranti e sono sottoposti per questo a una rigida normativa europea, con il rischio di procedure di infrazione per la Regione che non dovesse attenersi ai limiti prescritti.
Per entrambi i problemi sono state individuate soluzioni praticabili sia sotto il profilo tecnico che giuridico. Sono state illustrate alla delegazione di Coldiretti dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni e da quello all’Ambiente Matteo Marnati, insieme al direttore regionale dell’Ambiente Angelo Robotto e al direttore Arpa Secondo Barbero.
“L’incontro di oggi è stato molto proficuo perché ha evidenziato criticità su cui, come giunta regionale, stavamo riflettendo da tempo come l’impatto delle prescrizioni ambientali sul mondo agricolo. Ferma la premessa che l’imprenditore agricolo è il primo custode del territorio e noi dobbiamo sostenere l’impresa agricola in tutte le modalità possibili, abbiamo convenuto assieme al collega Marnati una serie di iniziative che andranno sicuramente a favore del mondo rurale”, ha detto Paolo Bongioanni. “Fra queste la possibilità di autorizzare l’impiego di sistemi innovativi che consentiranno di evitare il ricorso alle coperture. Sugli abbruciamenti, essendo io l’autore delle due leggi regionali che ne hanno regolamentato l’impiego, è una grande soddisfazione poter applicare anche ad essi il meccanismo del “semaforo” Arpa, già attivo per gli sforamenti dei PM10, con una semplice delibera di Giunta non appena approvato il Piano Regionale per la Qualità dell’Aria. Ringrazio il direttore regionale dell’Ambiente Angelo Robotto e il direttore Arpa Secondo Barbero per aver individuato le soluzioni tecniche che ora tradurremo in provvedimenti efficaci”.
Soddisfazione per il risultato è stata espressa anche dall’assessore Matteo Marnati: “Abbiamo convenuto la possibilità di eliminare l’obbligatorietà della copertura delle vasche adottando delle misure alternative più sostenibili, biologiche e poco impattanti per gli allevatori. Sono contento di poter sostenere il comparto agricolo che produce prodotti di assoluta eccellenza”.