La strada del Vallone di Elva è stata riaperta. No, nulla di ufficiale, ma di fatto è così. La suggestiva strada, capolavoro di ingegneria civile, che conduce al paese sito a 1637 metri di altezza è percorribile in tutta la sua lunghezza, in quanto all'inizio della via non ci sono cartelli che vietino l'accesso e i new jersey sono paralleli alla carreggiata, nonostante la via sia chiusa con ordinanza della Provincia dall’autunno 2014 per pericolo di frane.
In alta valle Maira è il segreto di pulcinella, ma la notizia si sta diffondendo ed è giunta anche alle orecchie dei turisti (soprattutto tedeschi) che sono tra coloro che percorrono il suggestivo percorso: 9 chilometri di carrozzabile, dodici gallerie, pareti a strapiombo e panorami mozzafiato, che nulla hanno da invidiare alle gole del Verdon. Siamo stati in loco nella giornata di ieri e abbiamo visto con i nostri occhi come siano decine le auto che transitano per la via, così come moto, bici e anche qualche escursionista che sceglie di raggiungere Elva mediante l'Orrido. Ultimamente sulla via sono cadute alcune frane, prontamente rimosse da qualche volenteroso, che magari ha operato in memoria dei tanti caduti che hanno sacrificato la propria vita per costruire la strada.
Il fatto che la via (percorribile in auto, al netto di qualche buca, ma quelle le hanno anche nella capitale) sia accessibile ai margari che effettuano la transumanza, e di conseguenza anche dai residenti è una questione di civiltà. ll passaggio è fondamentale per gli abitanti di Elva, che con la chiusura dell'Orrido devono percorrere la provinciale di San Martino di Stroppo, più lunga e certamente non più agevole. Spesso ci si riempie la bocca parlando di spopolamento della montagna, della valorizzazione delle alte, e poi si lascia andare un patrimonio che se fosse ubicato in qualunque altro paese d'Europa sarebbe fiore all'occhiello del turismo locale. Purtoppo però il nocciolo della questione è che chi si avventura oggi per la strada corre un pericolo e commette un reato e il farlo senza le necessarie condizioni di sicurezza è da temerari.
Il buonsenso suggerirebbe di mettere in sicurezza la strada che è un patrimonio naturalistico e d'ingegno dell'intera provincia di Cuneo. Già da tempo gli elvesi hanno costituito un comitato per la tutela della via. Per la strada del Vallone, sono state anche raccolte 3 mila firme affinché possa essere inserita nei 'Luoghi del Cuore' del Fai. Ovviamente il passaggio è fondamentale anche per gli abitanti di Elva, che con la chiusura dell'Orrido devono percorrere la provinciale di San Martino di Stroppo, più lunga e certamente non più agevole. L'auspicio è che le istituzioni si muovano per valorizzare finalmente quella che è una strada di una bellezza unica, ma certamente la condizone attuale non garantisce la sicurezza di chi vi transita.