CUNEO - La “superpartecipata” di Cuneo non si vede all’orizzonte. Ma c’è un nuovo ufficio in municipio

La sindaca smentisce le ipotesi di accorpamento delle partecipate in un’unica multiservizi. Con le “zone blu” in scadenza, però, bisognerà decidere che fare

Andrea Cascioli 23/02/2025 12:30

“Fosse anche un’idea, non sarebbe questo il momento per affrontare un ragionamento di questo tipo”: Patrizia Manassero chiude così il discorso sulla “superpartecipata” che il Comune di Cuneo avrebbe in animo di attrezzare, nel momento in cui il ritorno alla gestione diretta dei parcheggi si fa più concreto.
 
A parlarne come di un’ipotesi concreta era stato il settimanale La Guida, secondo cui l’amministrazione avrebbe in animo di accorpare in una multiservizi la gestione delle farmacie comunali e dei parcheggi, tanto per cominciare. Con l’obiettivo, sul lungo periodo, di allargare il discorso ad altre partecipate: l’Acda per la gestione dell’acqua, l’Acsr per i rifiuti, l’energia e forse perfino il Miac di cui da più parti si chiede la liquidazione. Una Iren in salsa cuneese, insomma, che la sindaca però derubrica a mera fantasia: “Non è un ragionamento partito dalla giunta comunale, perché non abbiamo mai parlato di questo. Mentre sulla gestione dei parcheggi c’è una valutazione in corso, in previsione del rinnovo, sono fermamente convinta che le altre società debbano portare a casa l’obiettivo come previsto”.
 
Quel che è acclarato, invece, è che il Comune si è dato un nuovo ufficio apposito per amministrare le sue partecipate. È operativo dal 1 gennaio, conferma la prima cittadina, sotto la direzione del segretario comunale Giorgio Musso: “Lavorerà sul piano del controllo analogo, cioè il coordinamento di decisioni e atti che le partecipate assumono rispetto al bilancio e agli impegni del Comune. Accanto al lavoro che fa già la ragioneria sul bilancio consolidato e la ricognizione delle partecipate, avremo un nuovo ufficio che è stato affidato al dottor Bruno Bo”. Il “controllato”, specifica Manassero, non è tanto chi viene nominato nelle partecipate quanto il sindaco: “Perché il nuovo ufficio farà da coordinamento tra quello che politicamente viene deciso all’interno delle assemblee dei sindaci e quello che ricade sull’ente medesimo”.
 
La valutazione sui parcheggi, alla quale la sindaca ha accennato nell’ultima riunione di commissione con l’amministratore unico delle Farmacie Davide Dalmasso, riguarda invece il futuro della concessione. Nel 2026 scade l’affidamento per gran parte delle “zone blu” sull’altipiano, con l’esclusione di quelle gestite da Apcoa nella zona dell’ospedale e Movicentro. Le opzioni sul tavolo sono tre: il rinnovo dell’attuale concessione ai privati (“sarebbe eventualmente il primo rinnovo” fa presente Manassero), una nuova gara o la gestione diretta. Quest’ultima opzione dovrebbe passare, appunto, per il controllo di una partecipata: “È in corso una perlustrazione sia sulle esperienze che altre città stanno già facendo, sia su costi e ricavi di questa opzione”.
 
 
Farmacie rinnova i locali a San Paolo e la convenzione con il Comune
 
Sul tema della “superpartecipata” pende un’interrogazione di Giancarlo Boselli (Indipendenti) che sarà discussa lunedì in Consiglio comunale. Per il momento, l’ex assessore torna a criticare uno stile di governo a suo giudizio troppo “rinunciatario” quando si parla di enti controllati: “Sono le partecipate che decidono e poi le comunicano quello che hanno deciso di fare” dice rivolto alla sindaca. Un aspetto in particolare riguarda le farmacie: “Non possiamo essere contenti perché facciamo la ‘media del pollo’. Non è accettabile che una farmacia pubblica guadagni x rispetto a una farmacia privata a pochi metri che guadagna x elevato per dieci. Lo capisce chiunque che c’è un problema”.
 
Ma il problema, fa notare l’amministratore di Farmacie comunali, è legato alla funzione sociale: “Bisogna parlare anche di dove sono collocate le farmacie e se vogliamo presidiare i territori o meno: se spostassimo la farmacia dal Movicentro, probabilmente sarebbe più appetibile dal punto di vista commerciale. La farmacia del San Paolo svolge una funzione egregia, se la portassimo da un’altra parte probabilmente decentreremmo alcune scelte del quartiere”.
 
Alla farmacia comunale numero 3 di San Paolo è legata la misura che Dalmasso ha portato in commissione martedì scorso, chiedendo l’anticipo del rinnovo della concessione in scadenza al 28 febbraio 2026. Questa scelta, spiega, ha “una ragione pratico-economica”: la necessità di ammortamento della spesa, pari a 300mila euro, che l’ente ha affrontato per sostituire l’intero mobilio, la vetrina e la pavimentazione. I lavori sono iniziati sabato 15 ed è prevista per oggi (domenica 23) la conclusione: “Lunedì ci sarà il riallestimento della farmacia e riapriremo martedì, dando un nuovo volto alla farmacia comunale 3”. Venerdì 28, annuncia Dalmasso, dovrebbe esserci una “mini inaugurazione” alle ore 14.
 
“In questo rinnovo - spiega la sindaca - non si modificano le condizioni generali se non il canone, portato da 260mila euro a 300mila euro annuali”. I dati finanziari sono incoraggianti: a partire dal 2015 la società ha restituito al Comune 2 milioni e 300mila euro come canone di affitto e un milione a titolo di dividendo. Il fatturato è cresciuto dell’11,66% dal 2016 al 2023, i costi esterni solo del 4,80%, mentre il margine operativo lordo è cresciuto del 27,30%: “Quindi un risultato positivo” conclude Manassero.
 
“Condivido l’idea del ruolo sociale delle farmacie, è un servizio che è meglio poter gestire” dice Nello Fierro di Cuneo per i Beni Comuni, ricordando che “in passato, anche all’interno del centrosinistra, c’era chi spingeva per privatizzare le nostre farmacie”. Il compagno di lista Ugo Sturlese rinnova intanto il monito, già espresso nella precedente commissione, a evitare l’effetto “bazar”: “Rischiamo di aprire un canale di erogazione di servizi non utile, con rischi per i cittadini: elettrocardiogramma, holter pressorio. C’è un tentativo di deviazione del servizio pubblico sul privato farmaceutico”.

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