CUNEO - L’anno scorso 31 morti sul lavoro in provincia di Cuneo: “La situazione è grave”

Stamane gli “Stati Generali” organizzati dai sindacati al Centro Incontri della Provincia. Robaldo: “Serve un tavolo per giungere ad azioni concrete”

Samuele Mattio 25/11/2022 11:03

Si sono svolti nella mattinata di oggi, venerdì 25 novembre, gli “Stati generali sulla salute e sicurezza sul lavoro”. L’incontro, organizzato dalle sigle sindacali per affrontare il tema con le organizzazioni datoriali e le istituzioni, si è svolto al Centro Incontri della Provincia.
 
All’evento sono stati invitati oltre duecento rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori e le organizzazioni interessate al tema: Provincia, Ispettorato del Lavoro, Inail, Confcommercio, Confindustria, Confcooperative, Lega Coop, Confartigianato, Spresal Asl Cn 1, Spresal Asl Cn 2.
 
Enrico Solavaggione, segretario generale provinciale Cisl, traccia il quadro della situazione: “I dati sono drammatici, 5.909 infortuni sul lavoro, 31 morti, 738 malattie professionali. Sono stati i numeri a darci l’idea di organizzare gli Stati Generali, nel tentativo di fare qualcosa di concreto, ognuno nel proprio ambito”.  "Da sola la protesta non basta, serve la proposta - prosegue Solavaggione -. La giornata di oggi serve per mettere insieme tutte le istituzioni e le organizzazioni datoriali per cercare di individuare, insieme, un percorso che possa arginare il fenomeno”. La ricetta della Cisl è chiara: “È necessario iniziare dalla formazione, dalle scuole, e potenziare le agenzie ispettive”.
 
Armando Dagna, segretario generale provinciale Uil, allarga lo sguardo: “La sicurezza sul lavoro è un problema internazionale, basta vedere cosa è successo in Qatar, dove ci sono stati 6 mila morti fra i lavoratori che hanno costruito le infrastrutture dei Mondiali di calcio”. Secondo Dagna la salute e la sicurezza sul lavoro sono “un problema di tutto il nostro territorio” e “il primo ingrediente per la qualità della vita”.
 
Davide Masera, segretario generale provinciale Cgil, propone soluzioni concrete: “Pensiamo vadano poste in essere delle azioni culturali, c’è bisogno di funzionari acculturati in grado di spiegare i processi. Inoltre c’è necessità di maggiori controlli. La situazione è grave, ma dobbiamo ragionare su come apportare miglioramenti”. Un tema importante, prosegue Masera, sono gli infortuni in itinere: “Su 31 morti nel 2021, ben 8 sono persone che andavano a lavorare. Su questo ci sono delle responsabilità politiche: le linee ferroviarie sono state chiuse e le strade sono in condizioni pietose”.
 
All’incontro ha partecipato anche il presidente della Provincia Luca Robaldo, insediatosi da qualche mese: “Quella delle morti sul lavoro è vera e propria piaga - afferma -. La Provincia è al fianco delle organizzazioni sindacali e datoriali per dare tutto il sostegno possibile. Credo potrà essere utile l’organizzazione di un tavolo con tutti i protagonisti del settore per accentuare l’attenzione e mettere in campo azioni concrete”.
 
Dal presidente dell'ente di area vasta anche un commento sulla viabilità, in riferimento agli infortuni in itinere: “Quella delle strade è una tematica che seguiamo con grande attenzione. La nostra Provincia ha più di 3.300 chilometri di strade da gestire. Ci stiamo rimboccando le maniche per cercare ulteriori risorse, cercando di migliorare una programmazione già ben fatta da chi mi ha preceduto. Credo comunque vada fatto un richiamo all’attenzione di chi guida, che deve farlo con prudenza e attenzione”.

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