CUNEO - L’appello di Lauria al sindaco di Cuneo: “Chieda al governo di abolire il greenpass”

Il consigliere cita il richiamo di Amnesty International alla tutela dei diritti fondamentali: “Per i tamponi si spendono 180 euro a persona in un mese”

a.c. 11/04/2022 17:51

Beppe Lauria è stato tra quelli che il greenpass lo hanno contestato fin dal primo giorno, promuovendo dallo scorso luglio decine di manifestazioni “no pass” in tutta la provincia. Ora, però, chiede all’amministrazione della città di cui è consigliere comunale nei ranghi dell’opposizione di fare altrettanto.
 
In un ordine del giorno indirizzato al sindaco Federico Borgna, l’ex assessore provinciale aennino chiede di impegnarsi presso il governo per l’abolizione della certificazione verde, ora che lo stato di emergenza epidemiologica è venuto a cessare. A sostegno della sua richiesta, Lauria cita tra l’altro l’appello di Amnesty International Italia che già lo scorso 14 gennaio aveva “bacchettato” il governo, invitandolo ad ancorare la legislazione anti-Covid “ai principi di legalità, legittimità, necessità, proporzionalità e non discriminazione” e chiedendo di “continuare a garantire che l’intera popolazione possa godere dei suoi diritti fondamentali, come il diritto all’istruzione, al lavoro e alle cure”.
 
Non è solo una questione di principio, sostiene il consigliere pronto a candidarsi per la quarta volta alla testa di una coalizione civica. C’è anzitutto l’aspetto sociale: “I nuclei familiari in difficoltà economica per sostenere il costo dei tamponi (costo che si aggira in media attorno ai 15€ con un possibile impatto medio mensile di 180€ a persona), in una situazione economica già pesantemente condizionata dai due anni precedenti, in taluni casi aggravata dalla perdita dello stipendio a causa delle sospensioni applicate e oggi ulteriormente appesantita da bollette e rincari diffusi”.
 
Da presidente di una società sportiva, il circolo Scherma Cuneo, Lauria si preoccupa anche dell’isolamento sociale di giovani e giovanissimi e del fenomeno dell’abbandono sportivo, “che pesa sulle famiglie ma che impatta anche sulle associazioni del territorio, aggravato da regole e modalità di accesso sempre più complesse e in continuo mutamento”. Oltre alle problematiche, anch’esse più volte richiamate, legate all’impatto sul tessuto produttivo e turistico e all’accesso ai luoghi di cultura e istruzione come biblioteche, musei, istituti universitari, corsi di formazione e attività culturali di associazioni.
 
La risposta del sindaco è attesa nel prossimo Consiglio comunale.

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