CUNEO - L’aria sta cambiando: Arpa promuove il Piemonte, nel 2023 meno polveri sottili

Nessuna stazione in regione ha superato il limite annuale di PM10 e PM2,5. Aumentano gli episodi di foehn, ai massimi dall’anno 2000

Redazione 03/01/2024 10:27

C’è un miglioramento in atto nell’aria delle città piemontesi. Lo certifica l’Arpa, ente regionale per la protezione ambientale, in base alla prima valutazione parziale dei dati di particolato PM10 e PM2,5, misurati nell’anno appena concluso. Questi ultimi, precisa l’agenzia, sono da considerare indicativi perché non ancora sottoposti a validazione finale.
 
Tuttavia, si può già osservare che in tutte le stazioni in cui è presente un analizzatore automatico (nella Granda sono quelle di Bra, Cavallermaggiore e Mondovì), le concentrazioni medie annue rilevate risultano inferiori o uguali a quelle dell’anno 2022 e anche dell’anno 2021. Tutte le stazioni valutate rispettano il valore limite medio annuale previsto dalla normativa pari a 40 µg/m³ (microgrammi per metro cubo).
 
Sottolinea il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero: “Il numero di giornate con concentrazioni medie giornaliere superiori al valore di 50 µg/m3  che da normativa sono di un massimo 35 di giorni per anno civile, si è ridotto in tutti i punti di misura. In particolare, per le centraline con analizzatore automatico, è stato superato nelle sole due stazioni di Torino-Rebaudengo e Settimo Torinese-Vivaldi a fronte delle 12 stazioni del 2022 e delle 13 del 2021 del set di punti di misura analizzati in questo report”.
 
“I dati preliminari - continua Barbero - evidenziano come in tutto il territorio regionale nel 2023 non sia stato superato in nessuna stazione il valore limite della media annuale per il PM10, pari a 40 µg/m3. Il valore più elevato della media annuale è di 33 µg/m3 ed è stato misurato nelle stazioni di Torino-Rebaudengo e Settimo Torinese-Vivaldi, rispettivamente 37 e 35 µg/m3 nel 2022 e 33 e 31 µg/m³ nel 2021”.
 
Presso la stazione di rilevamento di viale Madonna dei Fiori a Bra, la media annua di PM10 è pari 23 microgrammi per metro cubo, contro i 29 µg/m³ registrati sia nel 2022, sia nel 2021: sono state appena 7 le giornate in cui si è registrato uno sforamento, a fronte delle 31 dell’anno precedente e delle 38 di quello ancora prima. Nella stazione di Cavallermaggiore-Galilei i valori si attestano sui 27 µg/m³ (in calo rispetto ai 32 µg/m³ del 2022 e ai 30 µg/m³ del 2021) e gli sforamenti giornalieri scendono a 18 rispetto ai 40 registrati in entrambe le annate precedenti. In miglioramento anche i dati della stazione Mondovì-Aragno: 25 µg/m³ contro i 28 µg/m³ e 27 µg/m³ degli ultimi anni. Qui gli sforamenti passano a 16 giornate, rispetto alle 27 del 2021 e alle 26 del 2022.
 
Anche il valore limite annuo per il particolato PM2,5, pari a 25 µg/m³, è stato rispettato in tutte le stazioni piemontesi considerate e le concentrazioni medie annue risultano quasi ovunque inferiori al biennio 2021-2022. Il valore più elevato della media annuale (21 µg/m³) è stato misurato nella stazione di Settimo-Torinese, con concentrazioni inferiori a quanto registrato nei due anni precedenti (24 e 23 µg/m³). In questa scala le medie annue di Bra-Madonna dei Fiori e Mondovì-Aragno si attestano sui 14 µg/m3, quella di Cavallermaggiore-Galilei a 18 µg/m3: in tutte e tre le stazioni si registra un miglioramento rispetto agli ultimi due anni della serie storica.
 
 
Il trend meteorologico: sempre più caldo e foehn, la nebbia si dirada
 
Dal punto di vista meteorologico l’anno 2023 è stato il secondo anno più caldo dopo il 2022 nella distribuzione storica compresa tra il 1958 e il 2023. La temperatura media annuale di circa 11.2°C, superiore di 1.3 °C rispetto al periodo climatico di riferimento (il trentennio 1991-2020, con una media climatica di circa 9.9°C).
 
Dal punto di vista delle precipitazioni cumulate annuali in Piemonte, il 2023 ha registrato una precipitazione media di 943.8 mm, con una lieve anomalia negativa dell’8% rispetto alla norma del periodo 1991-2020, pari a 1028.8 mm. I fenomeni precipitativi invece sono stati molto scarsi fino ad aprile con una cumulata di soli 77 mm al 19 aprile, per poi riassestarsi sulla media a metà giugno con 423 mm. L’estate ha avuto precipitazioni convettive sporadiche con diversi eventi molto intensi e localizzati. L’autunno 2023 e poi l’inizio dell’inverno 2023-2024 si sono rivelati abbastanza asciutti, e nell’ultimo periodo dell’anno soltanto le creste settentrionali e nordoccidentali di confine con Francia e Svizzera hanno registrato precipitazioni di rilievo.
 
Gli episodi di nebbia sono risultati inferiori rispetto alla climatologia recente del periodo 2004-2022, con 89 giorni di nebbia ordinaria (visibilità inferiore a 1 km), e una diminuzione del 26% rispetto ai 121 giorni annuali attesi. Gli episodi di foehn annuali sono risultati 92, decisamente superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020 e rappresentano anche il numero annuale massimo dal 2000. La riduzione dei giorni di nebbia e l’aumento degli episodi di foehn hanno contribuito a creare condizioni favorevoli alla dispersione di inquinanti.

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