CUNEO - Le esportazioni del Piemonte frenano nei primi nove mesi del 2024

Le vendite all'estero sono diminuite del 3,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023

11/12/2024 16:10

Nel periodo gennaio-settembre 2024 il valore delle esportazioni piemontesi di merci è sceso a 45,6 miliardi di euro dai 47,3 miliardi dei primi nove mesi del 2023, segnando una contrazione tendenziale del 3,5%. Nel dettaglio dei singoli trimestri emerge come alle variazioni del -2,0% e -6,7% rispettivamente registrate nel I e nel II trimestre, è seguita una contrazione leggermente più modesta (-1,3%) nel periodo luglio-settembre 2024.
 
Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno il valore delle importazioni di merci è risultato pari a 34,0 miliardi di euro, per un calo tendenziale del 5,2%; il saldo della bilancia commerciale si è confermato, dunque, positivo per 11,6 miliardi di euro, a fronte dei 9,5 miliardi del periodo gennaio-settembre 2023.
 
I dati sull'export piemontese dei primi nove mesi del 2024 confermano una tendenza già evidenziata da diversi indicatori, a partire dalla produzione industriale: la contrazione, particolarmente marcata nel settore automotive, rappresenta una sfida significativa per l'economia regionale. Il calo delle vendite verso i nostri principali partner commerciali, Germania e Francia, evidenzia l'impatto di un contesto internazionale complesso e mutevole. È necessario un intervento urgente e coordinato, da parte delle istituzioni nazionali e sovranazionali, per sostenere le nostre imprese esportatrici, in particolare quelle del settore e dell'indotto automotive. Occorre agire su diversi fronti: semplificare le procedure burocratiche, promuovere l'innovazione tecnologica, rafforzare la competitività delle nostre aziende sui mercati esteri e diversificare i mercati di sbocco. Solo attraverso un'azione congiunta su più fronti tra istituzioni, imprese e mondo della ricerca potremo superare questa fase e rilanciare l'export piemontese”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente di Unioncamere Piemonte.
 
La diminuzione segnata su base annua nel periodo gennaio-settembre 2024 dall’export nazionale in valore (-0,7%) è stata il frutto di dinamiche territoriali per lo più simili: flettono, infatti, le vendite all’estero per il Nord-ovest (-2,2%), il Nord-est e il Sud (-1,8%, per entrambi) e le Isole (-1,0%), mentre si rileva una crescita delle esportazioni soltanto per il Centro (+2,9%).
 
Scendendo a livello regionale emerge come le flessioni tendenziali più ampie delle esportazioni riguardino Basilicata (-44,2%), Marche (-31,0%) e Liguria (-21,3%); le regioni più dinamiche all’export, invece, risultano Calabria (+20,9%), Toscana (+11,7%), Molise (+11,5%) e Valle d’Aosta (+11,1%).
 
Tra le principali regioni esportatrici il Piemonte si conferma, anche nei primi nove mesi del 2024, in quarta posizione a pari merito con la Toscana. Entrambe le regioni, infatti, generano una quota pari al 9,9% dell’export nazionale, ma evidenziano dinamiche fortemente differenti: le esportazioni di merci piemontesi hanno subito un calo del 3,5%, mentre le vendite oltre confine della Toscana hanno segnato un incremento dell’11,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
 
La Lombardia, con una quota del 26,1% e un andamento orientato alla stazionarietà, si colloca al primo posto nel panorama nazionale, seguita dall’Emilia-Romagna (quota del 13,6%) e dal Veneto (12,8%), territori che mostrano dinamiche negative di intensità minore rispetto a quella piemontese, ma superiore alla media nazionale. Nel periodo gennaio-settembre 2024, il calo delle vendite all’estero ha registrato dinamiche differenziate a livello settoriale.
 
Nonostante l’intensa diminuzione (-17,0%) segnata nel periodo in esame, i mezzi di trasporto si confermano, anche nei primi nove mesi del 2024, il primo comparto delle esportazioni piemontesi in termini di contributo fornito al totale regionale (21,9%, in netto calo rispetto al 25,5 %dell’analogo periodo del 2023).
 
All’interno dei mezzi di trasporto, l’export di autoveicoli ha segnato la contrazione più elevata (-31,7%). La componentistica autoveicolare ha registrato un calo più ridotto (-2,0%). Un trend negativo ha caratterizzato anche la nautica (-8,6%) e il ferro-tranviario (-0,6%), mentre sono cresciute le vendite oltre confine del settore aerospaziale (+6,3%).
 
Secondo settore per importanza è quello della meccanica, che tra gennaio e settembre 2024 ha generato il 18,3% delle vendite totali, mostrando una sostanziale stazionarietà rispetto all’anno precedente.
 
Risultano complessivamente positive le performance registrate dalla filiera alimentare (+4,8%), dagli articoli in gomma e materie plastiche (+1,5%) e dal tessile-abbigliamento (+11,3%). La filiera tessile in particolare è stata sostenuta dalla crescita della vendita oltre confine di articoli di abbigliamento (+22,4%) e di articoli in pelle (+39,7%), mentre ha evidenziato una contrazione nella componente di prodotti tessili (-12,1%).
 
Flettono, infine, le esportazioni di sostanze e prodotti chimici (-2,6%) e, soprattutto quelle di metalli di base e prodotti in metallo (-6,6%).
 
L’analisi per mercati di sbocco segnala una flessione tanto per le esportazioni dirette ai partner comunitari (-3,9%), quanto per quelle destinate ai restanti Paesi (-2,9%).
 
Nei primi nove mesi del 2024 il bacino dell’Ue 27 ha attratto il 60,1% dell’export regionale, mentre il 39,9% si è diretto verso mercati extra-Ue 27
 
Francia e Germania si confermano, anche nei primi nove mesi del 2024, i principali partner commerciali della nostra regione, assorbendo rispettivamente il 15,3% e il 13,5% delle esportazioni locali, seguiti da Stati Uniti e Spagna, con quote dell’8,3% e 6,0%.
 
Il confronto con i primi nove mesi del 2023 segnala cali superiori alla media regionale per i primi tre Paesi: le vendite dirette in Germania scontano la flessione di entità maggiore, registrando una contrazione tendenziale dell’11,4%, mentre i mercati statunitense (-6,6%) e francese (-6,1%) evidenziano contrazioni prossime ai sei punti percentuale. Il valore delle esportazioni piemontesi verso la Spagna appare, invece, pressoché invariato nel confronto con lo stesso periodo del 2023 (-0,4%).
 
Tra i restanti partner comunitari, la Polonia ha generato il 5,3% dell’export di merci piemontesi, in crescita dell’8,5% rispetto ai primi nove mesi del 2023, cui seguono Belgio, Paesi Bassi e Romania, con dinamiche fortemente eterogenee; le vendite dirette in Belgio sono diminuite del 13,8% su base annua, quelle riservate ai Paesi Bassi hanno segnalato un incremento dell’8,2%, mentre la Romania ha acquistato merci piemontesi per un valore solo di poco inferiore a quello del periodo gennaio-settembre 2023 (-0,8%).
 
Al di fuori dei confini comunitari, il Regno Unito ha assorbito il 4,2% delle esportazioni piemontesi, per un calo del 6,3% su base annua. Cina, Svizzera e Turchia seguono il mercato inglese per importanza rivestita sulle esportazioni locali; quanto alla dinamica, le vendite destinate ai mercati elvetico (-11,7%) e turco (-11,9%) hanno subito flessioni superiori alla media, la Cina ha evidenziato, invece, una crescita del 24,9%.
 
Il dato regionale rappresenta la sintesi di dinamiche territoriali eterogenee. Torino si conferma prima per contributo fornito alle esportazioni piemontesi, con una quota del 43,1%, pur avendo registrato una notevole contrazione del valore delle merci esportate (-10,2%). Segue la provincia di Cuneo, che ha generato il 18,3% dell’export regionale, in crescita del 7,0% rispetto al periodo gennaio-settembre 2023. Il risultato migliore in termini di dinamica è, però, quello messo a segno dalle vendite oltre confine della provincia di Vercelli, cresciute del 9,1% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno.
 
Alessandria e Novara hanno determinato rispettivamente il 12,1% e il 10,7% delle vendite piemontesi all’estero, le prime in lieve calo rispetto ai primi nove mesi del 2023 (-0,9%), le seconde, invece, in crescita (+4,4%). Tra i restanti territori, Asti e Biella hanno scontato flessioni dell’export del 5,3% e 12,2%, mentre il Verbano C.O. ha evidenziato un incremento tendenziale dell’1,8%.
 

c.s.

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