CUNEO - Le imprese piemontesi prevedono 25.290 assunzioni per il mese di aprile

A marzo 2023 la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 49,5% delle entrate previste

12/04/2023 15:38

Sono circa 25.290 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2023, valore che sale a 82.610 se si considera l’intero trimestre aprile-giugno 2023. Il trend appare crescente a livello mensile (+1.220 entrate rispetto ad aprile 2022), ma in contrazione su base trimestrale (-1.210 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Le entrate previste in regione ad aprile 2023 pesano il 21,5% sulle 117.600 assunzioni previste in Piemonte e il 5,7% sul totale di quelle nazionali. Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste effettuate su un campione d’imprese nel periodo 20 febbraio–7 marzo 2023.
 
Il 74,9% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 16,8% lavoratori somministrati, il 2,0% collaboratori e il 6,3% altri lavoratori non alle dipendenze. La domanda di lavoro ad aprile 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 9%. Pesano, infine, il 3% gli altri contratti. Delle 25.290 entrate previste in Piemonte nel mese di marzo 2023, il 18% è costituito da laureati, il 33% da diplomati (era il 29% ad aprile 2022), le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 18% e il 30%.
 
Considerando complessivamente i dati del trimestre aprile-giugno 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 56.330 entrate, il 68,2% del totale (900 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 26.280 entrate, generando circa il 31,8% della domanda totale del trimestre e segnando un calo pari a 320 entrate rispetto al periodo aprile-giugno 2022. Nel dettaglio 21.120 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 5.160 quello edile.
 
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto dei servizi alle persone con 16.120 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 19,5% delle 82.610 entrate complessive, dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (11.290 entrate) e del commercio, con 12.900 assunzioni (15,6% del totale).
 
All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile (5.160 assunzioni nel trimestre) e le industrie meccaniche ed elettroniche (4.760 entrate previste).
 
Il 29% delle entrate previste ad aprile 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 23% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 26% delle entrate e solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.
 
Per una quota pari al 33,1% (era il 31,8% a aprile 2022) le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni: percentuale che sale al 47,1% per l’area commerciale e della vendita e scende al 28,7% per l’area della logistica. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
 
Per il 64,8% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
 
A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (49,9%), seguita dall’area commerciale e vendita (16,6%) e da quella tecnica e di progettazione (12,4%). L’area della logistica pesa il 10,0%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano rispettivamente una quota pari al 5,8% e 5,4% delle assunzioni previste.
 
A marzo 2023 la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 49,5% delle entrate previste, dato stabile rispetto a quanto rilevato a livello regionale nel mese precedente, maggiore rispetto al risultato piemontese di aprile 2022 (45,0%) e superiore rispetto alla difficoltà di reperimento evidenziata a livello medio nazionale ad aprile 2023 (45,2%). La mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch (34,6%) seguita dalla preparazione inadeguata con l’11,0%.
 
Le professioni più difficili da reperire in regione ad aprile 2023 sono: Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (77 aziende su 100), Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (75 aziende su 100), Fabbri, ferrai, costruttori di utensili, con 75 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità, Conduttori di veicoli a motore a trazione animale, con 840 figure ricercate e una difficoltà di reperimento del 72%, Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (71%) e Tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni con circa 650 figure ricercate dalle aziende e una % di difficoltà di reperimento del 70%.
 
Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel trovare laureati nell’indirizzo medico e odontoiatrico (85% di difficile reperimento) e in quello chimico-farmaceutico (73%). A livello secondario la difficoltà di reperimento è superiore per l’indirizzo socio sanitario (72%) e per la meccanica, meccatronica ed energia (65%). Tra  le qualifiche professionali mancano specialisti della trasformazione agroalimentare (90%) ed elettricisti (81% la difficoltà di reperimento).

c.s.

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