Sono circa 30.010 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2024, valore che sale a 85.270 se si considera l’intero trimestre luglio-settembre 2024. Il trend appare negativo sia a livello mensile (-3.910 entrate rispetto a luglio 2023, per una variazione tendenziale del -11,5%), sia su base trimestrale (-8.380 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale si registra un’analoga flessione sia rispetto a luglio 2023 (-13,3%), che sul corrispondente trimestre del 2023 (-10,0%).
Le entrate in Piemonte a luglio 2024 rappresentano il 22,6% delle 132.800 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,9% del totale di quelle nazionali (508mila circa).
Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 13-31 maggio 2024.
Il 53,4% delle assunzioni programmate per il mese di luglio riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 20,3% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 26,1% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).
Il 78,2% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore sostanzialmente stabile rispetto a giugno 2024), il 16,4% lavoratori somministrati, l’1,5% collaboratori e il 3,8% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro anche a luglio 2024 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 63% delle entrate programmate (in crescita di tre punti rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi (in calo di un punto su giugno 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 7% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 4% del totale complessivo regionale.
Delle 30.010 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2024 il 14% è costituito da laureati (stabile rispetto a giugno 2024), il 29% da diplomati (in aumento di un punto sul mese precedente), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 38% e il 16%.
Considerando i dati del trimestre luglio-settembre 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 56.140 entrate, il 65,8% del totale (6.540 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 29.130 entrate, generando il 34,2% della domanda totale e segnando un calo di circa 1.840 unità rispetto al periodo luglio-settembre 2023.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 85.270 entrate previste nel trimestre luglio-settembre 2024 è quello dei servizi alla persona, con 12.700 ingressi (14,9% del totale), seguito dal il turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 11.470 entrate e una quota del 13,5% del totale e dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 10.950 assunzioni (il 12,8%).
All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile, con 7.580 entrate previste nel periodo in esame, e le industrie meccaniche ed elettroniche, con 6.300 assunzioni nel trimestre e una quota del 7,4% del totale. Il 28% delle entrate previste a luglio 2024 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti produrranno il 29% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici costituiranno il 14% delle assunzioni del mese. Più di un’assunzione su tre (35,2%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.
Per il 61,4% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 21,8% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,1% coordinerà altre persone. Il 46% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (in aumento di tre punti rispetto al mese precedente), il 17% nelle aree commerciali e della vendita, il 16% in quelle tecniche e della progettazione.
La logistica assorbirà l’11% circa delle assunzioni programmate per il mese di luglio 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota pari al 5%. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a luglio è difficile da reperire il 51,2% dei profili professionali ricercati, quota in moderato calo rispetto a un anno prima, ma in lieve aumento rispetto al mese di giugno 2024. L’incidenza delle posizioni lavorative che rischiano di restare scoperte in Piemonte è, ancora una volta, più elevata rispetto alla media nazionale (48,4%).
Le difficoltà di reperimento sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (35,5%, stabile rispetto a luglio 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (11,8%, quota in calo rispetto a un anno fa).
Tra le figure più difficili da trovare a luglio 2024 al primo posto si collocano i Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (l’85,4% delle circa 880 entrate programmate è di difficile reperimento), accompagnati, con la stessa difficoltà di reperimento e con circa 680 entrate previste, da Operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili.
In terza posizione, con una difficoltà di reperimento solo leggermente inferiore alle precedenti (84,3%) si collocano gli Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (1.220 figure ricercate). Nel mese di luglio 2024 vengono ricercati circa 290 Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi e non vengono trovati nel 79,5% dei casi.
Tra le altre figure che le imprese non riescono a trovare sul mercato del lavoro si annoverano anche Tecnici della salute (74,6%), Operatori della cura estetica (73,9%), e Fabbri ferrai costruttori di utensili (72,8%).
Nel dettaglio dei titoli di studio, la ricerca di personale laureato sarà difficoltosa per una quota leggermente inferiore a quella media regionale (50,3%); tra gli indirizzi che presentano le criticità maggiori si individuano quello chimico e farmaceutico (79,8%), sanitario e paramedico (76,7%), insegnamento e formazione (72,0%) e scienze matematiche, fisiche e informatiche (60,9%).
Le imprese lamentano elevata difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 65,7%, in diminuzione rispetto al dato di giugno, quando il 72,7% delle figure richieste rischiava di rimanere scoperto).
A livello secondario si riscontrano nel complesso problematicità (50,7%) nel reperimento di candidati lievemente inferiori alla media regionale. Vi sono, tuttavia, indirizzi che segnalano un mismatch tra domanda e offerta di lavoro particolarmente elevato, quali meccanica, meccatronica ed energia (73,7%), produzione e manutenzione industriale e artigianale (71,2%) e costruzioni, ambiente e territorio (68,0%).
Per quanto riguarda, infine, la qualifica di formazione o diploma professionale (la difficoltà di reperimento media del titolo di studio è del 55,1%), i problemi maggiori si segnalano per gli indirizzi edile (83,1%), elettrico (80,8%) e legno (79,5%).