CUNEO - 'Le montagne sanno aspettare': anche dal CAI l'invito a restare a casa

Il Club Alpino Italiano si rivolge agli escursionisti: 'Già sapete che talvolta è necessario saper rinunciare ad una vetta per non mettere a repentaglio la sicurezza propria, dei compagni e dei soccorritori'

Redazione 12/03/2020 16:38

Si moltiplicano gli appelli alla responsabilità e al rispetto delle normative per il contrasto della diffusione Coronavirus. Nella giornata di oggi l’hashtag #IoRestoaCasa è stato raccolto anche dal CAI, il Club Alpino Italiano, che ha rilanciato l’invito coniando a propria volta uno slogan, “Le montagne sanno aspettare”. 
 
Un appello alla responsabilità rivolto a tutti gli amanti della montagna. Le escursioni, sebbene siano uscite all’aria aperta e in luoghi non affollati, comportano infatti il rischio di incidenti e la conseguente necessità di cure mediche, in un momento in cui il nostro sistema sanitario si trova già sotto estremo stress. 
 
Insomma, anche se una camminata in montagna, leggendo il testo del decreto, potrebbe sembrare non dichiaratamente proibita, la scelta giusta da fare è sicuramente evitarla, rimandandola a dopo il 3 aprile, o comunque a quando l’emergenza sanitaria sarà terminata.
 
Gli appassionati di montagna - scrive il Cui - già sanno che, talvolta, è necessario saper rinunciare ad una vetta per non mettere a repentaglio la sicurezza propria, dei compagni e degli eventuali soccorritori in caso di incidente. Tutto questo è senso di responsabilità. Solo in questo modo sarà possibile difendere il bene prezioso della salute, salvaguardando, nel contempo, il lavoro di medici ed infermieri che si stanno prodigando in modo encomiabile ed evitando che un sistema sanitario già messo a durissima prova si trovi nella impossibilità di prestare idonee cure a tutti coloro che ne avessero bisogno”.
 

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