CUNEO - Legge sul gioco d’azzardo, il Pd cuneese fa quadrato contro la modifica

Un coro di no alla votazione anticipata in Regione: “Negli ultimi quattro anni si è ridotta la ludopatia”. La Lega replica: “Tuteliamo la legalità e 5mila posti di lavoro”

Redazione 11/04/2021 11:42

 
La segreteria provinciale cuneese del Partito Democratico esprime “profondo sconcerto” per la proposta a firma del consigliere leghista Claudio Leone per rivedere la legge regionale 9/2016 sul gioco d’azzardo.
 
“La 9/2016 negli ultimi quattro anni ha permesso di proteggere milioni di euro di risparmi dei cittadini piemontesi, - osservano i dem - e di ridurre in modo significativo i casi di persone vittime di ludopatia. Un esempio virtuoso di politica che ha difeso gli interessi dei propri cittadini non piegandosi alle pressioni del mondo del gioco d’azzardo”.
 
Negli ultimi mesi anche numerosi comuni cuneesi hanno discusso e approvato ordini del giorno per bloccare le modifiche a questa legge: “Una legge che, ripetiamo, difende i cittadini più deboli da una deriva che porta a drammi sociali ed economici. Ora la giunta Cirio parla di stravolgerla, e per timore che le audizioni esterne possano rivelare dati scomodi e metterla in cattiva luce, convoca in anticipo al 14 aprile la votazione, tagliando le audizioni. Per l’ennesima volta assistiamo al tentativo di far prevalere le opinioni di pochi (forti) su molti: Leone e la Regione Piemonte facciano un passo indietro e cancellino quella proposta, i bisogni dei cittadini sono ben altri in questo momento”.
 
Alla presa di posizione dei vertici provinciali del partito, analoga a quella resa pubblica alcuni giorni fa da ventiquattro realtà dell’associazionismo piemontese cattolico e laico, si associa con una nota il circolo braidese del Pd: “Queste - scrivono i membri del “triumvirato” alla guida del circolo, Iman Babakhali, Walter Gramaglia e Roberto Carena - sembrano essere le priorità della Lega Salvini Premier e della giunta regionale Cirio in un Piemonte che non è in primissima posizione per vaccini erogati, una vergogna”.
 
Claudio Leone, presidente della commissione Commercio in Consiglio regionale e primo firmatario della proposta di modifica, replica bollando come “puramente ideologico” il campo di dibattito scelto dall’opposizione: “Le forze che oggi ci attaccano, il Pd e Luv, hanno introdotto una legge che ha fallito in tutte le sue finalità. E a dirlo non siamo noi, ma soggetti di assoluta terzietà come la Cgia di Mestre: negli ultimi anni, la raccolta del gioco è cresciuta addirittura di 460 milioni di euro, a dimostrazione che la domanda si è rivolta verso altre forme di offerta. E parliamo anche di proposte di gioco illegale che parevano dimenticate, come quelle delle bische clandestine, testimoniate anche da recenti inchieste giornalistiche come quella delle Iene”.
 
“Di pari passo, - conclude il consigliere canavesano del Carroccio - le statistiche dei Serd piemontesi non dimostrano alcuna significativa riduzione dell’incidenza del gioco d’azzardo patologico, piaga che invece noi vogliamo sanare con il nostro provvedimento. Resta solo la catastrofe economica che la sinistra ha voluto innescare con il suo anacronistico proibizionismo: se non interveniamo subito, il conto economico dell’espulsione del gioco legale dalla nostra regione salirà a non meno di 5mila posti di lavoro persi, come denunciato dell’Eurispes e dai sindacati del settore. Quei posti di lavoro che un tempo gli eredi del Pci difendevano. Per fortuna, oggi a tutelarli c’è la Lega”.

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