Un invito a scendere per strada in pieno lockdown sta circolando su Telegram. “Siamo - si legge nella nota pubblicata sull’app di messaggistica a corredo dell’evento - quella parte d’Italia che non si arrende, quella parte della popolazione che non è più succube di mainstream e continue violenze psicologiche, quella parte di popolazione che vuole chiarezza e verità da parte di veri esperti e non dai soliti noti virologi di poco conto e task force inadeguate. Prepariamoci senza violenza, scendiamo in strada con cartelloni e manifesti, con fischietti e megafoni, con le auto e clacson, senza nessun simbolo politico. Uniamoci sotto il nostro tricolore per amore nostro e del nostro paese, tutti uniti italiani e stranieri come un unico popolo, un popolo sovrano”.
Il giorno individuato è il 25 aprile, anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma gli oscuri organizzatori dell’evento non sembrerebbero interessati a ricordare la Resistenza, tant’è che un invito a partecipare è venuto da Roberto Fiore, leader del partito di estrema destra Forza Nuova, spesso accusato di omofobia e xenofobia. Al momento non è chiaro se il fondatore di Terza Posizione tiri le fila dell’iniziativa o semplicemente abbia dato il suo endorsement, ma di certo la sua adesione non è passata inosservata.
Oltre ad un gruppo che attualmente conta oltre 18mila iscritti, “25 aprile ore 17: scendiamo in strada chat nazionale”, la protesta conta venti chat regionali collegate che fanno salire il numero dei potenziali partecipanti a quasi 50mila. Attualmente il gruppo ‘piemontese’ conta quasi 2mila persone e il link ha girato parecchio anche nel Cuneese, tant’è che la polizia municipale di Borgo San Dalmazzo si è sentita in dovere di condividere sul suo canale social un avvertimento nel quale ha ribadito l’invito a restare a casa, ricordando che “Non è prevista alcuna deroga per uscire”.
Evidentemente anche gli enti locali temono che alcuni cittadini, esasperati dalla quarantena, vengano sobillati a scendere in strada, infrangendo il divieto governativo e provocando danni forse irreparabili per quanto riguarda il diffondersi dell’epidemia. Questo nonostante che le argomentazioni dei promotori dell’evento sfiorino il ridicolo. Nel messaggio vocale condiviso dall’account ‘Real Manu’, amministratore del gruppo, si ascoltano teorie prive di ogni evidenza scientifica contro vaccini e antenne 5G. Poi la solita invettiva contro i giornalisti, ‘rei’ di aver creato il “calcio, i partiti, i simboli e le religioni” per “diffondere odio e dividere le persone”.
Ascoltando le parole e le modalità, non si può fare a meno di pensare al Movimento dei Forconi, che nel dicembre del 2013 portò a manifestazioni pseudospontanee, a blocchi e scontri in piazza, come accadde per esempio a Torino dove proprio in questi giorni il clima è teso (ieri la rivolta degli antagonisti contro la Polizia in corso Giulio Cesare n.d.r.).
I ‘Forconi’ includevano al loro interno gruppi eterogenei, tra cui alcune frange dell’estrema destra. Ora come allora sembra evidente il tentativo di fare leva sulla tensione sociale per portare gente in piazza al fine di creare disordini, anche se le commistioni non sono chiare.
Sul web sono molto diffuse tesi complottiste sul coronavirus: la discutibile opinione di alcuni è che la pandemia sarebbe molto meno grave di quanto appare. Non c’è dubbio che si tratti di ‘idee’ molto pericolose, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo attraversando e ancor più se strumentalizzate da pesone senza scrupoli.