Riceviamo e pubblichiamo.
Nei mesi scorsi presso la Struttura casa di cura Monteserrat di Caraglio sono iniziate a circolare alcune voci in merito ad un possibile cambio di utenza che avrebbe interessato le strutture di Caraglio e Robilante. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo da subito richiesto un incontro alla Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio che ha in gestione la struttura di Caraglio, purtroppo non avendo avuto neanche risposta. Abbiamo saputo successivamente, ovviamente non dalla cooperativa, che parrebbe essere stata avanzata all'Assessorato regionale alla Sanità una richiesta ufficiale congiunta da parte di Habilita per Robilante e Cooperativa Quadrifoglio per Caraglio al fine di avere un trasferimento di:
- 30 dei 40 letti di Lungodegenza da Caraglio a Robilante;
- 30 letti CAVS ( continuità assistenziale a valenza sanitaria ) da Robilante a Caraglio;
- trasformazione dei residui 10 letti di Lungodegenza di Caraglio in letti CAVS.
Il possibile risultato finale, se l'operazione verrà confermata, sarà un'organizzazione con 60 letti CAVS a Caraglio e 80 letti di lungodegenza a Robilante ( che si sommerebbero ai 40 letti di Riabilitazione di 1° livello già presenti in tale struttura). Ciò ovviamente comporterà la concentrazione di pazienti di Lungodegenza all'Istituto Climatico di Robilante e la totalità dei pazienti CAVS a Caraglio, con un primo sicuro disagio per i parenti dei ricoverati in funzione del loro domicilio.
Inoltre, essendo abituale l'invio di pazienti “etichettati” come CAVS, ma con caratteristiche sovrapponibili per complessità a quelli destinati alla Lungodegenza, questo comporterà su Caraglio, a fronte della normativa sui CAVS, una significativa riduzione di presenza medica che potrebbe comportare un'assistenza non ottimale per i soggetti ricoverati e dove inoltre, sempre da normativa, alcuni servizi, come la fisioterapia, non sono previsti mentre quantomeno consigliati per la Lungodegenza.
La struttura di Caraglio perderebbe così le caratteristiche di Struttura Sanitaria per assumere quelle di Struttura Socio Assistenziale molto più simili a quelle di una RSA, andando così nell'immediato a perdere un altro importante punto di riferimento sanitario per il nostro Territorio e comunque rischiando in prospettiva di non avere un futuro sostenibile.
Infatti le caratteristiche che da normativa dovrebbero avere i pazienti CAVS, se rispettate, produrrebbero un numero complessivo di ricoveri nella sede di Caraglio decisamente inferiori alla sua capacità ricettiva, con le ovvie conseguenze legate alla riduzione dei ricavi. Se invece, allo scopo di avere un'occupazione totale dei posti letto a Caraglio si continuassero a ricoverare nei letti CAVS pazienti con la complessità abituale della Lungodegenza, deriverebbe una situazione di insufficiente garanzia di assistenza medica per detti pazienti.
Nei giorni scorsi inoltre la cooperativa Quadrifoglio, individualmente e sempre senza nessun confronto con le Organizzazioni Sindacali, ha già comunicato agli interessati il licenziamento e ad altri una ricollocazione in altre strutture. Stigmatizziamo tali comportamenti che confermano le nostre preoccupazioni espresse nei mesi scorsi e come temevamo si rivelano false ed infondate le affermazioni rassicuranti date ai lavoratori dalla cooperativa. Certamente agiremo nei modi più consoni utili a tutelare il personale operante in struttura ma ci chiediamo se la Regione e le Aziende sanitarie siano al corrente di quanto stia avvenendo e manifestiamo il nostro dissenso per una politica sanitaria dove si continua a tagliare sull'assistenza alle persone in difficoltà e dove a pagare sono anche sempre i lavoratori con condizioni di lavoro ogni giorno più estenuanti e precarie e con retribuzioni non degne di questo nome. Tutto questo è possibile esternalizzando i servizi o dandoli in convenzione a realtà che poi hanno come unico interesse quello di lucrare sulle spalle dei malati.
CGIL Cuneo