CUNEO - "Liste d’attesa infinite, ma i medici ospedalieri sono coinvolti nella somministrazione dei vaccini"

La denuncia del sindacato Anaao Assomed Piemonte: "Riusciamo a riaprire le piste da sci, ma non ad organizzare una campagna vaccinale senza sottrarre risorse agli ospedali, e dunque ai pazienti"

Redazione 10/11/2021 10:00

Liste d’attesa infinite, ma i medici specialisti ospedalieri sono ancora coinvolti nella somministrazione dei vaccini contro il Covid-19, a quasi un anno dall’inizio della campagna vaccinale. Se a gennaio 2021 l’urgenza di contenere la terza ondata poteva giustificare il coinvolgimento dei medici specialisti, ora sono trascorsi mesi in cui si doveva organizzare adeguatamente il territorio per concludere la seconda dose e somministrare la terza. E liberare così cardiologi, chirurghi, nefrologi, neurologi, che invece di fare il loro mestiere, operare, visitare e smaltire le liste d’attesa, sono occupati ad inoculare vaccini”. La denuncia arriva da Anaao Assomed Piemonte, in un comunicato stampa pubblicato sul sito internet del sindacato delle professioni sanitarie. Si legge nella nota: “Riusciamo a riaprire le piste da sci, ma non ad organizzare una campagna vaccinale senza sottrarre risorse mediche agli ospedali, e dunque ai pazienti”.
 
Contribuire alla campagna vaccinale con un monte ore variabile da Asl ad Asl, - prosegue il comunicato - è tra gli obiettivi con cui vengono giudicati i medici di Vercelli, della TO5 (Chieri, Moncalieri e Carmagnola) e della TO3 (Rivoli, Pinerolo). Sono coinvolti volontariamente, anche se volontari caldeggiati, i medici dell’ASO di Alessandria e dell’ASL Biella. Così i pazienti, dovendo attendere mesi nel SSN pubblico, se hanno i soldi vanno dallo specialista privatamente. Se non li hanno, prenotano presso i centri privati convenzionati. Adesso stiamo dirottando verso centri privati accreditati pazienti che da anni erano in carico presso ospedali e medici specialisti di fiducia. Che seguivano il percorso diagnostico terapeutico dei malati e ne programmavano le visite periodiche. Dunque non solo c’era una presa in carico complessiva del paziente, ma anche una maggiore appropriatezza nel programmare i controlli. E l’appropriatezza prescrittiva è indispensabile per ridurre le liste d’attesa. L’obiettivo della Regione doveva essere quella di ampliare questa gestione virtuosa, non di affossarla. Soprattutto, non è accettabile affossarla per richiedere nelle ASO, come al San Luigi di Orbassano, che medici e infermieri gestiscano ancora un nuovo Hub vaccinale per la popolazione. Ricordiamo inoltre che in molte ASL gli specialisti sono anche occupati a coprire turni di guardia in Pronto Soccorso, per la carenza di urgentisti. Avviene per esempio per i chirurghi della ASL CN1, ASL TO5, ASL TO4, per gli internisti, cardiologi, endoscopisti della TO4”.
 
Infine - conclude la segreteria regionale Anaao Assomed - rimane il cronico problema degli organici depauperati, più o meno grave ma comune a tutte le specialità. E intanto, i pazienti aspettano”.
 

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