GAIOLA - L’Odissea del ponte dell’Olla: un tavolo con il prefetto e Anas per chiarire i tanti punti di domanda

Il tempo passa, la situazione resta bloccata. “Sono cinque anni che sono sindaco e sono cinque anni che aspetto di vedere questo progetto: un po’ troppi”, commenta il sindaco di Gaiola Paolo Bottero

Micol Maccario 02/07/2024 10:24

Tra i numerosi camion che quotidianamente salgono e scendono da Vinadio e le strade strette, i problemi di viabilità della valle Stura non sono un segreto. Il problema si origina già dal ponte dell’Olla, a Gaiola, sottoposto spesso a sopralluoghi tecnici e troppo poco ampio per permettere a più mezzi di passare agevolmente in contemporanea. Lunedì 24 giugno c’è stato un incontro informale dei Sindaci della valle, che aveva come ordine del giorno proprio la questione del ponte. Tutti si sono trovati d’accordo nella necessità di stabilire un incontro con il prefetto di Cuneo e Anas per capire a che punto sono i progetti. A organizzare l’incontro sarà la deputata e sindaca di Argentera, Monica Ciaburro.
 
Rispetto ai mesi scorsi non ci sono grandi novità. Stanno lavorando su due tavoli, uno riguarda l’intervento conservativo del ponte e l’altro l’allargamento della carreggiata”, spiega Paolo Bottero, primo cittadino di Gaiola. Il primo avrà un impatto contenuto sulla viabilità, il secondo invece prevederà limitazioni più importanti. Il progetto dei lavori conservativi è stato trasmesso alla soprintendenza a ottobre 2023 e ha ottenuto l’approvazione nel mese di dicembre, con alcune prescrizioni. Adesso è ancora in corso la modifica del progetto.
 
Tra i tanti punti di domanda, uno riguarda le tempistiche. “Gli interventi di risanamento del ponte dovrebbero iniziare a settembre, ma non sono quelli che ci preoccupano, quanto quelli dell’allargamento”. Era stato preventivato un anno per quei lavori, ma il dubbio che il periodo possa diventare più lungo non è così remoto. “Visti i precedenti che abbiamo avuto in valle non c’è da ben sperare, uno per tutti quello di Sambuco, per cui erano previsti un tot di giorni che sono triplicati o quadruplicati. Bisogna pensarci bene prima di intervenire”.
 
A non convincere, poi, è l’intervento di allargamento. I sindaci vorrebbero che fosse risolutivo e non un tamponamento temporaneo della situazione, per questo chiedono – se fattibile – il raddoppio. “Quella struttura non è adeguata alla quantità di camion che passa, ma dobbiamo trovare delle soluzioni definitive e non dei palliativi”, continua Bottero. Inoltre, bisogna tenere in considerazione che il ponte è sottoposto a un vincolo ambientale.
 
Come sa chi frequenta la valle Stura, il problema del ponte dell’Olla non è sorto recentemente. “Io l’ho ereditato dai Sindaci precedenti. Poi negli ultimi anni il fenomeno si è particolarmente accentuato, ma noi siamo ancora allo studio di fattibilità di risanamento di un ponte”. Nei mesi scorsi da Bottero era anche arrivata una provocazione, aveva detto di non aver ricevuto risposte dall’Anas sullo stato del ponte dopo alcune indagini svolte a febbraio 2023, e quindi di essere pronto a chiuderlo in via precauzionale. Ma a poco sono servite. “Ci si aspetterebbe che gli enti preposti intervenissero e chiedessero costantemente lo stato di fatto. Sono cinque anni che sono sindaco e sono cinque anni che aspetto di vedere questo progetto. Forse sono un po’ troppi, soprattutto se pensiamo che quando il ponte Morandi è crollato l’hanno rifatto in un anno e mezzo”. 
 

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