Secondo il nuovo rapporto della Global Commission on the Economics of Water, nel 2030 la domanda di acqua per vivere, coltivare e produrre supererà la disponibilità della risorsa del 40% su scala mondiale.
“In Piemonte, prima regione per diversità biologica in Italia, si sta lavorando affinché l’impegno dei cittadini verso la tutela dell'acqua cresca costantemente e preservi un territorio vocato a grandi produzioni agro-alimentari, quali per esempio la frutta, i cereali e la carne bovina”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte commentando gli esiti degli studi sul prelievo di acqua per uso potabile, divulgati oggi, in occasione della ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, risultato della conferenza di Rio.
Il tema di quest'anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici: il presidente Allasia ha recentemente sottolineato all’Assemblea di Anbi Piemonte quanto questi ultimi minaccino e impattino in maniera irreversibile sulla biodiversità piemontese e che non si possa attendere una risposta politica globale per conservare a livello territoriale ciò di cui disponiamo.
In Italia, il prelievo d'acqua per uso potabile, con 9,2 miliardi di metri cubi, resta il più alto in Europa, mentre le perdite idriche in distribuzione raggiungono una quota del 42,2% dell’acqua immessa in rete (Istat). Confagricoltura ha più volte sollecitato l’implementazione della manutenzione del reticolo irriguo per contrastare lo spreco idrico, oltre a favorire una riqualificazione delle aree secondarie del corso d'acqua.
Anche il recente aggiornamento della piramide alimentare che vede protagonista il consumo più frequente di proteine vegetali, con la raccomandazione di preferire carne e derivati per due volte a settimana, può indurre ad adottare abitudini alimentari che supportano la sostenibilità.
“L’agricoltura piemontese è all’avanguardia sotto tutti i punti di vista: dall’allevamento alla trasformazione e commercializzazione, i nostri imprenditori si impegnano ogni giorno per salvaguardare l’ambiente, organizzando le aziende per evitare gli sprechi” conclude il presidente e fa menzione alla Legge Serpieri (Regio Decreto 30 dicembre n. 3267 del 1923) che ben 100 anni fa, quasi come precursore di alcune idee ritrovate oggi, aveva disegnato un rapporto tra campagna e foreste, pianura e montagna, identificando nella risorsa acqua il filo conduttore di tutta l’economia italiana.