Lunedì 7 maggio si riunisce in Provincia la Conferenza d’Ambito che dovrà scegliere definitivamente il modello gestionale (pubblico, misto o privato) del ciclo integrato dell’acqua. E’ l’ultimo voto che dovrebbe sancire la decisione già presa dai sindaci dei Comuni della Granda che si sono espressi a larga maggioranza a favore di una società pubblica e in house, di proprietà dei Comuni nell’assemblea del 28 marzo scorso. In quell’occasione, su 189 presenti, hanno votato a favore del modello pubblico 121 sindaci, 59 i contrari. Di questi ultimi un terzo, pari ad una ventina di Comuni, hanno presentato un ricorso al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma contro il Piano di investimenti e la società unica pubblica e in house. Nonostante l'appello non dovrebbero esserci sorprese sul voto.
A decidere saranno i 23 membri della Conferenza in rappresentanza delle 8 aree omogenee (Albese, Braidese, Cuneese, Fossanese, Monregalese, del Roero, Saluzzese e Saviglianese) e delle 14 Unioni montane (Alpi del Mare, Alpi Marittime, Valle Stura, Valle Grana, Valle Maira, dei Comuni del Monviso, Valle Varaita, Barge Bagnolo Piemonte, Alta Val Tanaro dei Comuni delle Valli Mongia e Cevetta Langa Cebana Alta Valle Bormida, Valli Monregalesi, Monte Regale, Mondolè, Alta Langa), oltre alla Provincia.