L’ultimo progetto del Presidente Uncem Piemonte Lido Riba – prima della sua morte, un mese fa – è proiettato al futuro. Perché riguarda i “luoghi della comunità”, nuovi centri multiservizio dove i paesi si ritrovano e nei quali si contrastano spopolamento, spaesamento, desertificazione commerciale. L’ultimo progetto del Presidente Riba era nato nel 2019, proposto e finanziato dalle Fondazioni CRC e CRT. Si è mosso durante l’emergenza pandemica e si è concluso qualche settimana fa con la presentazione del dossier Uncem sui “luoghi di comunità, nuovi centri multiservizio”, a pochi giorni dal lancio del bando di Regione Piemonte sulle botteghe dei servizi.
L’idea del Presidente Riba – conclusa dal Presidente Colombero – era di offrire un’analisi e delle prospettive di crescita per tutti quei Comuni dove non sono presenti esercizi commerciali. Sono circa 350 in Italia, e altri 500 sono a rischio desertificazione, con un solo esercizio rimasto. 95 in Piemonte, oltre a 200 frazioni (senza negozi) di Comuni. Non vi sono più negozi e bar, dunque manca l’ancoraggio della comunità: “in molti Comuni non vi sono più spazi dove incontrarsi, passare qualche ora di relax, condividere idee e proposte”, evidenziava Riba. Punto fermo, la legge 158 del 2017, recante “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni”. Prevede all’articolo 2 comma 2 che “i piccoli Comuni, anche in forma associata, possono istituire, anche attraverso apposite convenzioni con i concessionari dei servizi, centri multifunzionali per la prestazione di una pluralità di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e di sicurezza, nonché per lo svolgimento di attività di volontariato e associazionismo culturale”. Ecco il percorso: “Nei nostri paesi – evidenzia Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte – dobbiamo creare luoghi fisici e di facile riconoscimento da parte delle comunità. Un fulcro di opportunità che risulti così essere un riferimento importante per i cittadini, in particolare nei paesi a rischio desertificazione commerciale”. I “luoghi della comunità” – unendo spazi di vendita, acquisto, servizi, identificazione, socializzazione, somministrazione – sono un’opportunità moderna per lo sviluppo locale, forte dell’innovazione e della ricerca applicata a nuovi stili di vita e di organizzazione delle attività economiche dei territori.
Il nuovo dossier Uncem – scaricabile in PDF qui
https://uncem.it/wp-content/uploads/2022/07/UNCEM-CRC-MontMall-Case-Comunita-giu2022-ok.pdf - racconta cosa sono questi luoghi, cosa fanno queste case, come si ritrova lì la comunità, come si organizzano e finanziano, come stanno in spazi esistenti riqualificati sul piano architettonico, quali sono gli esempi, cosa sta succedendo sui territori, quale il modello giuridico e fiscale, quali le ricadute sociali, occupazionali, economiche.
Nel dossier Uncem (270 pagine) vi sono saggi di Antonio De Rossi e Federica Corrado (Politecnico di Torino), Giampiero Lupatelli (Economista territoriale), Irene Bongiovanni e Giovanni Teneggi (Confcooperative), Michele Pianetta (Anci), Fabio Renzi (Symbola), Leonardo Becchetti (Next), Monica Cerutti (Università di Torino), Gianluca Cristoforetti (Università di Genova), Filippo Monge, Damiano Cortese e Walter Cantino (Università di Torino), Michele Antonio Fino (Università di Scienze Gastronomiche), Aldo Bonomi (AAster). Caterina Morello, esperta di sviluppo locale e progettazione comunitaria, fa un viaggio nei Comuni (anche oltre il Piemonte) oggetto di percorsi di rigenerazione: Dossena, Ostana, Gagliano Aterno, Finalborgo, Arco di Trento, Rigolato, Saluzzo, Elva, Castel del Giudice, Biccari, Usseglio, Moncenisio, Rosbettola, Sant’Anna di Valdieri, Acceglio, e analizza progetti per riattivare dinamiche economiche come “La spesa in collina”, “L’alveare che dice si”, “Bottega dell’Alpe”, “Bus my Things”. Focus sul modello importante delle “Porte di Valle” nelle Terres Monviso, su Cramars in Carnia, sui Bistrot des Pays francesi, sulla blockchain e sulla digitalizzazione. Paola Addis per Uncem ha realizzato alcuni render di quella che potrebbe essere una rete di “luoghi della comunità”, con un’impostazione analoga, che ritorna, come le “porte di valle” e i bistrot francesi sui quali tanto si è puntato oltralpe durante la campagna elettorale. “Di certo, sui luoghi di Comunità – spiega Colombero – si dovrà lavorare molto e dovranno operare concretamente tutti verso e dopo le elezioni italiane del 25 settembre. Sono luoghi vincenti, paesi vincenti, anche per la Politica che cerca idee, sviluppo, crescita, coesione, partecipazione”.