Giancarlo Boselli ancora una volta contro Patrizia Manassero, e ancora una volta il terreno di scontro è quello dei social. L’ex candidato Sindaco di Indipendenti ha infatti affidato al suo profilo Facebook la “controreplica” alla risposta data dalla prima cittadina alla sua interpellanza depositata lo scorso 25 luglio. Un documento nel quale Boselli chiedeva di conoscere le intenzioni dell’amministrazione per contrastare la situazione di degrado e le problematiche legate alla sicurezza in corso Giolitti, nella zona della stazione e nelle vie limitrofe.
La Sindaca ha risposto ieri, 24 agosto, elencando e rivendicando alcune delle azioni messe in campo nel quartiere: dai tavoli congiunti in Prefettura alla presenza delle forze dell’ordine a quelle di carattere sociale, tra i quali i progetti e le attività di “La Boa”: “L’efficacia di tali azioni si misura sul medio e lungo periodo ed è strettamente collegata all’alleanza venutasi a creare tra operatori e cittadinanza in contrapposizione rispetto le tensioni e le conflittualità presenti in ogni territorio”, spiega la Sindaca nella sua replica. Secondo quanto riferito da Patrizia Manassero sono state rafforzate le attività di presidio delle forze dell’ordine, con agenti della Polizia Locale presenti nelle ore ritenute “sensibili”, controlli della Polizia con cani antidroga e verifiche sulle licenze dei locali.
Una risposta ritenuta da Boselli ampiamente insufficiente ("Ridicola, se non fosse vergognosa"). Il consigliere comunale di Indipendenti, come detto, ha commentato su Facebook rivolgendosi direttamente a Patrizia Manassero: “Mi aspettavo, avendo depositato l’interpellanza scritta il 25 luglio, che, in 30 giorni, lei avesse il tempo e soprattutto voglia di entrare nel merito delle questioni e delle soluzioni proposte. Invece il nulla, una risposta burocratica, fredda, distaccata dalla realtà, degna di un funzionario di partito che desidera, avendone tutto il tempo, poter dire di aver svolto il suo compito, che tutto il possibile è stato fatto e si sta facendo. Sopire, attutire, per stancare con un muro di gomma i suoi interlocutori. Con noi non funziona. Scorrendo i siti dei quotidiani e dei settimanali che invece ringraziamo per l’attenzione, emerge una realtà ogni notte e ogni giorno sempre più grave che prima o poi dovrà affrontare, assumendosi le sue responsabilità”.