Coldiretti Cuneo insieme ad A.Re.Ma (Associazione Regionale Margari) denuncia la grave disfunzione che si sta nuovamente verificando sul Piano di sviluppo rurale relativamente alla misura Pascoli estensivi 10.1.9 (ex F6). A fronte delle domande presentate sia da margari che da allevatori che operano in montagna in modo stanziale, poco più del 30% sarà finanziato. Da una prima valutazione di Coldiretti ed A.Re.Ma, emerge che i criteri di selezione individuati dalla Regione per l’assegnazione dei punteggi e la contestuale ridotta dotazione di fondi penalizzano le realtà delle imprese che traggono fonte di reddito dal presidio delle nostre montagne e che da anni individuano nella specifica misura del Psr, che favorisce la corretta gestione dei pascoli, un’integrazione economica quanto mai necessaria.
Dicono Massimo Tribolo e Giovanni Fina, presidente e segretario di A.Re.Ma: “Sorge il dubbio che l’impostazione della misura nel PSR non abbia tenuto conto di tutte le realtà che avrebbero potuto accedere a questa misura di finanziamento e conseguentemente non siano state stanziate sufficienti risorse. Il sistema a punteggio esclude molte imprese dai finanziamenti e l’assurdo ad oggi è che alcune aziende che hanno presentato domande su una altra misura del Psr ad essa collegata risultano finanziabili”.
Concludono Delia Revelli ed Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo: “Interverremo immediatamente nei confronti della Regione. Questa misura riguarda esclusivamente i margari e gli allevatori stanziali di montagna. La Regione non può continuare a dire di voler salvaguardare la montagna e le attività insite su quei territori, senza poi accompagnare alle parole i fatti. Questa misura va fortemente potenziata per non danneggiare coloro che già hanno pascolato le loro mandrie nella stagione estiva e che si trovano, a fine alpeggi, esclusi dai finanziamenti sperati per mancanza di fondi”.
c.s.