“Si tratta di una norma di buon senso, che tutela dignità della donna, e contrasta il fenomeno del turismo procreativo”. Così il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio commenta l’ok definitivo del Senato, dato mercoledì con 84 sì e 58 no, al ddl 824 sulla maternità surrogata già votato dalla Camera.
La norma vieta agli italiani di praticare la maternità surrogata non solo nel nostro Paese, dove è già illegale, ma anche all'estero nei Paesi dove invece la pratica è possibile. A votare a favore sono stati Fdi, Fi e Lega, no invece dalle opposizioni.
Il provvedimento fa chiarezza su una questione sicuramente complessa, modificando l'articolo 12 della legge n. 40 del 2004 che prevede i delitti relativi alla commercializzazione di gameti o di embrioni e alla surrogazione di maternità, punendo chiunque li metta in atto con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 euro a un milione di euro. Il disegno di legge in esame sottopone alla giurisdizione italiana, e quindi a queste pene, le condotte compiute dal cittadino italiano, anche se poste in essere in territorio estero. Ciò consente di perseguire penalmente condotte commesse in un Paese estero anche quando tale Paese non qualifichi le stesse come illecite.
“Ricordo che, con la pratica della maternità surrogata, la maternità viene suddivisa in tre parti: una donatrice di ovociti, una madre gestazionale, e dei genitori “committenti”. Il disegno di legge si propone di contrastare dunque il fenomeno del turismo procreativo per il quale molte coppie si recano all'estero per ricorrere a pratiche di maternità surrogata, che secondo la stessa Corte costituzionale “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”, eludendo il divieto imposto dalla legislazione” afferma il parlamentare della Lega.
“Nessuno dovrebbe essere obbligato a chiedersi chi è la propria vera madre. Senza parlare della violenza dell’atto stesso di togliere il figlio, appena partorito, a colei che per nove mesi lo ha portato in grembo. Non solo: la maternità surrogata offende irrimediabilmente la donna, ridotta a una macchina da riproduzione, ad una incubatrice. Doveroso quindi intervenire, soprattutto quando il bene che deve essere tutelato è la dignità umana” conclude il senatore Bergesio.