Con una nota diffusa in mattinata le segreterie di Filcams (Cgil), Fisascat (Cisl) e Uiltucs (Uil) di Cuneo tornano a denunciare la situazione dei lavoratori del comparto multiservizi: dopo oltre 5 mesi di mobilitazione organizzata la situazione risulta invariata nonostante siano 7 anni e mezzo che questi attendono il rinnovo del proprio contratto nazionale di lavoro.
"Durante la prima e la seconda ondata della pandemia queste lavoratrici e questi lavoratori (in Italia oltre 600 mila) con grande senso di responsabilità e sacrificio hanno portato avanti la loro attività sia nel settore pubblico (appalti di pulimento e servizi), sia nel settore privato (appalti nell’industria) - scrivono i sindacati -. Ora che siamo in piena terza ondata il loro impegno in prima linea continua, senza che le condizioni lavorative siano migliorate. E’ il momento di dire basta”.
“Il negoziato avviato a giugno - prosegue il comunicato stampa - registrava già ampie distanze rispetto alle richieste dei Sindacati in termini di flessibilità, diritti e costi. La disponibilità ad arrivare alla sottoscrizione del rinnovo del contratto da parte delle associazioni datoriali si è dimostrata labile: alle parole non sono seguiti i fatti. Molte di queste imprese, piccole, medie e grandi, cooperative o multinazionali, durante la pandemia hanno registrato una crescita di fatturato. Anche di fronte a questo continuano a mettere in discussione diritti e retribuzione di lavoratrici e lavoratori”.
I Segretari territoriali Ivan Infante (Filcams), Alessandro Lotti (Fisascat) e Fabio Bove (Uiltucs) commentano: “Il nostro intento è quello di sbloccare una trattativa ferma ormai da troppo tempo e sollecitare le associazioni datoriali a riprendere una discussione seria e proficua, che porti in tempi rapidi alla sottoscrizione di un nuovo contratto adeguato alle esigenze di tante lavoratrici e di tanti lavoratori, che in questi mesi non si sono sottratti ai rischi del contagio, dimostrando serietà e professionalità”.