E due. Solo quattro mesi fa, Uncem scriveva al Ministro dell'Interno, del precedente Governo, affinchè venisse azzerato il bando e la graduatoria relativa agli interventi per la messa in sicurezza di territorio ed edifici. Dopo pochissimo tempo, il Ministero pubblica il nuovo bando al quale i Comuni potranno rispondere entro il 20 settembre, con 300 milioni di euro di dotazione. Ciascun Comune può presentare un solo progetto per 5.225.000 euro complessivi.
"Bene fin qui, positiva iniziativa proprio mentre si analizzano criticità e rischi di ponti e strade - afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - Peccato che i criteri siano rimasti gli stessi del primo bando, assurdi e dannosi. Vengono infatti premiati, come stabilito nella legge di bilancio 2018, i Comuni con maggior deficit, dove dunque le Amministrazioni hanno gestito nel peggior modo possibile la cosa pubblica".
Dal primo bando erano rimasti esclusi dalla graduatoria tutti i Comuni con un bilancio solido senza criticità e passivi. Uncem aveva chiesto al Ministero di annullare tutta la procedura, ripensarla, andando a scegliere i progetti nel merito, premiando le urgenze vere e non chi fa più debiti, ma anche di individuare specifiche risorse per ciascuna regione.
"È grave non essere stati ascoltati - prosegue il Presidente Uncem - I Comuni si sentono ancora una volta presi in giro. Avevamo chiesto al Ministero dell'Interno, Direzione Centrale della Finanza Locale, di rivedere bando e criteri. Invece, dopo una prima volta, c'è una reiterazione. Ed è molto molto grave. Ci sono le risorse, ma non si premiano i progetti che veramente servono. Anzi, si dà ai Comuni una medaglia per aver sforato in passato i limiti e aver mal gestito i conti. Molti Comuni ci hanno già comunicato che rinunceranno a partecipare. La soluzione è una sola, non pubblicare il bando in Gazzetta ufficiale e rivedere tutto il sistema. 300milioni di euro non sono noccioline. E Uncem, da sempre capace di rappresentare territori fragili, necessitari di manutenzione e interventi per la mitigazione del rischio, torna a chiedere ai Ministeri buonsenso, sussidiarietà, vicinanza ai problemi delle istituzioni".